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08.11.2011

L´arte rupestre tra fauna preistorica e genetica

L´arte rupestre preistorica dell´Europea è molto ricca, più di 100 siti sono conosciuti, perlopiù in Spagna e Francia, con più di 4.000 rappresentazioni di animali. Più di un terzo di queste raffigurazioni mostrano cavalli in diversi stili artistici, da disegni dettagliati e molto naturalistici a forme astratte o semplici sagome disegnate con le dita sul suolo fangoso. La caverna di Pech Merle (Francia meridionale) è particolare dato che un grande disegno su una parete di roccia mostra macchie nere su sfondo bianco, sia dentro sia al di fuori della sagoma di due cavallini. Il disegno, datato a 25.000 anni, fu interpretato perlopiù come rappresentazione simbolica di significato conosciuto, poiché il particolare disegno di macchie nere e bianche é conosciuto solo da animali addomesticati da almeno 10.000 anni. 

Fig.1. Diverse rappresentazioni di cavalli nell´arte rupestre, esempi delle caverne di Lascaux, Chauvet e Pech Merle. Secondo analisi genetiche è possibile che tutte le raffigurazioni siano state ispirate da livree di animali reali - esempio di cavallo di przewalski e moderne razze di cavallo (immagine presa da PRUVOST et al. 2011).

Una nuova ricerca genetica ha ora rilevato che l´artista potrebbe essersi comunque ispirato ad animali reali. Un gruppo di ricercatori tedeschi e inglesi ha analizzato il DNA recuperato da trentuno resti fossili di cavalli, proveniente da tutta l´Eurasia e datati da 20.000 a 2.000 anni fa. Secondo i profili genetici ricostruiti diciotto cavalli avevano una pelliccia chiara, 7 erano scuri, ma 6 mostrano una mutazione genetica che causava una pelliccia a macchie bianche e nere. Le macchie bianche e nere erano particolarmente diffuse tra i resti fossili provenienti dall´Europa dell´est e ovest, dei dieci esemplari studiati quattro mostrano la particolare mutazione. Secondo i ricercatori è possibile che questa mutazione e livrea fossero molto più frequenti durante le fasi glaciali nella popolazione equina europee, poiché provvedeva una sorta di mimetismo nella tundra coperta da neve. Dopo i 14.000 anni la particolare varietà divenne molto rara, finche é stata riscoperta da moderni allevatori.
Comunque le raffigurazioni nell´arte rupestre, anche se fossero state ispirate dal mondo naturale, contengono anche molti particolari spirituali e un forte simbolismo. Le macchie di Pech Merle non sono solo distribuite sugli animali, ma anche in file attorno alla testa e il corpo dei due cavallini, con tanto d'impronte di mane umane. Il significato di questa composizione rimane un mistero.

Bibliografia:

PRUVOST, M. et al. (2011): Genotypes of predomestic horses match phenotypes painted in Paleolithic works of cave art. Proceedings of the Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States of America.

30.07.2010

Adotta un Dimetrodon!

Secondo un sondaggio condotto dalla rivista “nature” nel 2009 una percentuale di 63% degli giornalisti hanno usato dei blog come fonti o spunti per le loro notizie scientifiche (BRUMFIELD 2009).
Questo potrebbe essere uno sviluppo positivo considerando il crescente numero di ottimi blog scientifici (prevalentemente inglesi), ma naturalmente nel paese dei cachi in ambito scientifico si sceglie una via “alternativa”.

Avevo segnalato 10 giorni fa un post su un tipico blog di fuffa, già per se al limite del sopportabile in ambito paleontologico, ma comunque errori grossolani che penso si debba far risalire alla fonte originale, e non sorprende che sia l’ ANSA. Difficile pensare che la “qualità” di tale fonte possa essere “sor(tto)passata”, ma purtroppo il sempre vigile Leonardo A. segnala una nuova perla del giornalismo “scientifico” prodotta dal “Corriere della Sera”.
Non c’e molta da aggiungere al commento e l’analisi di Leonardo, mi veniva da ridere per non piangere - questa “opera” di un giornale ufficiale (!) è perfino ancor a più scadente del post del blog privato (e da questo ne deduco dell’ ANSA) sopra menzionato.

Il testo a parte gli errori scientifici e grammaticali è in parte di un’infantilità sconcertante: rettili con le ali grandi come un elefante (mi dispiace, alla veloce non ho a portata un pachiderma per la comparazione) e che “urlano e balzano nell’aria”?
E se ci fosse ancora la remota speranza che l’autrice abbia almeno un dubbio e si informi prima di proseguire, ecco che segue questa frase che nella sua contraddizione è un paradosso di entità cosmica:

“I pelicosauri, dinosauri dotati di una enorme vela dorsale (come quella del dimetrodonte),…”

Che ironia della sorte (?), per usare questi termini e per l’immagine (vedi quella introduttiva del post) penso si debba aver fatto una breve ricerca su Wikipedia, ma per coniare questa frase, che più errata non può essere, è necessario ignorare volutamente e completamente quello che c’ e scritto…é proprio vero, i blog sono più scientifici del giornalismo (sigh!).
È infine mai, e poi mai citare la fonte scientifica di certe notizie…


E dato che mi diletto di fare l’indovino, prevedo che presto leggeremo delle testate giornalistiche di questo stampo: " Il canguro e un animale Sudamericano.

16.07.2010

Benvenuti nel paese dei puffi...


Dopo la mozzarella blu ecco i fossili blu - oramai il paese dei cachi fa parlare di se in ambito scientifico solo dalle bufale prodotte in esso...

Ancient Italian artefacts get the blues.

"A mysterious blue sheen that is creeping over precious archaeological artefacts has sparked a political firestorm in Italy. Scientists are battling local authorities to save the damaged collection — and determine who is to blame.
"

10.07.2010

Dimetrodon Is Not a Dinosaur !!

Tra affermazioni del giornalismo italiano che le balene discendono da una volpe, che i squali balene sono di fatto mammiferi, ecco un´altra perla del copia e incolla: citando un´ipotesi per spiegare l´evoluzione di creste nei "sauri", la notizia é accompagnata da un bell ´(?) esemplare di Dimetrodon. Ma nel testo si fa poi riferimento ai dinosauri !
Prosegue poi la mischia allegra tra dinosauri, pterosauri, rettili-mammiferi, mammiferi-uccelli, mammiferi mammaliani e altro ancora.
Una breve ricerca rivela che la notizia si sta diffondendo sui soliti siti dedicati alla fuffa. È un errore che potrebbe essere corretto con una breve ricerca: anche solo guardando su wikipedia: Dimetrodon é un PELYCOSAURO (non essendo troppo pignolo) - questo ulteriore esempio conferma - i blog italiani dedicati al "debunking" della paleontologia giornalistica sono assolutamente necessari.

Fig.1. Ricostruzione di "Dimetrodon" dal film "Yor".

Fig.2. Filogenia semplificata dei Sinapsidi in relazione a mammiferi e dinosauri - notare che Dimetrodon é un sfenocodonte, é parente piú stretto di noi che dei dinosauri, figura presa da KENNETH 2009.

Bibliografia:

KENNETH, D.A. (2009): Dimetrodon Is Not a Dinosaur: Using Tree Thinking to Understand the Ancient Relatives of Mammals and their Evolution. Evo Edu Outreach 2: 257 - 271

01.06.2010

La svizzera dice no al creazionismo di Harun Yahya

Mentre la terra dei cachi incoraggia il creazionismo, a spese della scienza vera, a Zurigo (Svizzera) una manifestazione del creazionista islamico Harun Yahya é stata boicottata simbolicamente da 70 persone riunite in un FlashMob, che dopo l´inizio dell´arringa insensata del relatore Oktar Babuna hanno lasciato la sala - la risposta del delegato creazionista (Yahya non era presente) "This is very anti-democratic ??" - una contestazione sbalorditiva: per il semplice fatto che delle persone hanno mostrato buon senso é un´opposizione passiva a della propaganda ?

Ma si sa, l´ultima cosa che ai creazionisti serve é il "buon senso"...


31.05.2010

DARWIN – come non l’avete mai visto

"Nel 1835, Charles Darwin si imbarca per le Galapagos a scoprire la verità. Ma la verità non può essere raggiunta senza combattere ..."

"DarWIN": la vita di Darwin* nella versione blockbuster alla Hollywood: un film pieno di azione, violenza e pessime battute, dallo show “Spoof” di Dana Carvey & Spike Feresten:

* a proposito, Darwin aveva appena 27 anni quando ritorno in patria con il Beagle, ma sembra che l’immagine di Darwin senior sia oramai entrato nella cultura Pop.

24.05.2010

Il mostro di Kitchenuhmaykoosib

Il 2008 aveva il "Mostro di Montauk", nel 2010 dopo lo "Yeti Orientale" ecco il mostro di Kitchenuhmaykoosib, che ci arriva via internet direttamente dal Canada (Ontario):

Fig.1. Il "mostro" nel suo splendore.

Secondo i testimoni, due ragazze, il cadavere é stato scoperto sulla riva di un lago da parte del loro cane. Hanno fatto in tempo di realizzare alcune fotografie, dopodiché sono ritornate in cittá per avvertire le autoritá. Ritornati sul luogo della scoperta, la carcassa era sparita.

Fig.2. Il "mostro", naturalmente la carcassa é sparita e i biologi non sono in grado di determinarla (a parte che sicuramente non sono stati informati della faccenda), le scomesse per l´identificazione sono aperte...

P.S. non é tanto difficile determinare l'animale...
e Darren Naish spiega anche il perchè.

Intanto questa fuffa si sta diffondendo nella rete senza il minimo accennò di scetticismo o voglia di capire cosa sia realmente.

Il modo in cui viene gestita questa notizia è vergognoso, ma forse ancora più sorprendente è l’apparente mancanza delle più minime conoscenze della forma e dell’anatomia (...un volto quasi umano... !!!) di mammiferi comuni nella stampa e nel pubblico.

23.05.2010

La storia umana raccontata da pidocchi e babbuini

Fig.1. Nubiani portano come tributo una giraffa, sul cui collo si arrampica una scimmia; Tomba di Rekhmira, Sheikh Abd el-Qurna; XVIII dinastia (1550-1070 a.C.).

La ricerca sui peli mammaliani é nuove tecnologie portano a sorprendenti risultati. Per esempio cosa centra il comune pidocchio con la domanda da quando l´uomo usa abiti, oppure cosa ci possono dire dei babbuini sulla mitica terra di Punt?

Una ricerca condotta dal gruppo di Andrew Kitchen dell´Università di Pennsylvania ha stabilito che l´ultimo antenato comune del pidocchio del cuoio capelluto (Pediculus humanus humanus) e del corpo (Pediculus humanus corporis) risale a 190.000 anni fa.
Mentre il primo si trova a suo agio nelle zone coperte dai capelli naturali dell´uomo, la seconda varietà può vivere anche nei tessuti composte da fibre animali - indumenti portati dall´uomo. Secondo Kitchen questa differenza getta luce sull´uso da parte dell´uomo di abiti. Le due sottospecie di pidocchio si sono differenziate con l´avvento dei due diversi habitat, cioè da quando l´uomo ha cominciato a coprirsi il suo corpo nudo con degli indumenti.


In una seconda ricerca, grazie all´analisi effettuata su peli di babbuini mummificati (genere Papio), ricercatori dell´Università della California sperano di chiarire un antico mistero archeologico: dove si trovava la leggendaria terra di Punt, da cui i faraoni dell´Egitto si procurarono le loro ricchezze in oro?
L´estensione del regno di Punt non é chiaro, possibili regioni comprendono i moderni stati dello Yemen, Etiopia, Eritrea o Somalia. Da liste mercantili e papiri che si sono conservati fino a noi sappiamo che l´Egitto importava da Punt oro e argento, merci da lusso ma anche animali esotici.
I due esemplari che ora vengono studiati risalgono a 3.000 di anni fa, ma probabilmente non erano nativi della valle del Nilo, ma furono appunto portati tramite viaggi su mare in Egitto, come regalo o tributo regale da Punt.
La ricerca cercherà di determinare la composizione isotopica dei peli (sopratutto l'ossigeno) di babbuino, questa varia con il cibo é sopratutto con l´acqua che l´animale assumeva. Dato che a sua volta la composizione dell´acqua dipende da fattori geologici locali, se si riesce a determinare la composizione dell´acqua bevuta dai babbuini si potrà confrontare i dati con dati di acqua di diverse regioni geologiche dell´Africa, é forse chiarire dove in principio vivevano gli animali.

14.05.2010

Carl Sagan: Pronto Soccorso Antifuffa

La fuffologia è ricerca dedicata alla formulazione e divulgazione della fuffa, e comprende diverse branche come l'ufologia, l'astrologia, l'omeopatia e il creazionismo per citare solo alcune. Altri nomi sinonimi che possono essere usati sono junk science o meglio pseudoscienza, dato che i fuffologi - i ricercatori della fuffa - dichiarano di fare scienza, ma in completo contrasto con essa non solo non adottano il metodo scientifico, ma attaccano la scienza vera nel disperato tentativo di promuovere la loro fuffa.

Nel suo libro "The Demon-Haunted World: Science as a Candle in the Dark", pubblicato nel 1995, il noto astrofisico e divulgatore Carl Sagan ha sviluppato un pronto soccorso per testare la scienza stessa ma anche per smascherare la fuffologia:

Fig.2.

- Per quanto possibile ci deve essere una conferma indipendente dei fatti e dati proposti.

- Incoraggiare il dibattito in merito sulle prove proposte, anche in relazione a diversi punti di vista, contrario alle proprie interpretazioni.
- Sopportare l'argomento con la citazione di un'autorità è irrilevante, nella scienza non esistono "autorità", indipendente che sia una persona singola o un gruppo di persone.
- Valutare diverse ipotesi plausibili, non fermarsi alla prima idea che viene in mente.

- Cercare di non essere troppo attaccato alla propria ipotesi.

- Quantificare e sopportare l'ipotesi proposta con dati empirici.
- Se si usa una catena di argomenti, ogni anello, cioè argomento, deve essere plausibile.
- Usare il rasoio di Occam: se ci sono due ipotesi che spiegano i dati altrettanto bene, si scelga la più semplice.
- Chiedersi se l'ipotesi può, almeno in linea di principio, essere falsificate. In altre parole, la tua ipotesi è testabile? Altri ricercatori possono duplicare l'esperimento e ottenere lo stesso risultato?

Analizzando il modo di discussione dei fuffologi si può osservare che le loro argomentazioni sono perlopiù ristrette a un piccolo numero di errori di logica e retorica:

Fig.3.

- Ad hominem: attaccare direttamente la persona e non l'argomento, p.e. il fuffologo attacca volentieri lo scettico affermando che è cinico oppure che sia intollerante verso opinioni di altrui o si opponga a nuove idee.
- Argomento da "autorità": le pecore del creazionismo citano volentieri i loro pastori o la loro comunità, spesso persone al di fuori del campo di ricerca o con nulle conoscenze della tematica.
- Argomento delle conseguenze negative: si cerca di sottolineare le conseguenze disastrose di una "sfavorevole" decisione. In un più ampio contesto può essere caratterizzato come l'argomento dell'uomo nero oppure "What if…": se non credi al baubau, è lui esiste è ti viene a prendere, non è meglio crederci per stare al sicuro (Pascal Wagner fallacy).
- Appello all'ignoranza o argomento dell'incredulità propria (l'assenza di prove non è prova di assenza) afferma che un argomento è vero perché non sappiamo se è falso. Un errore logico usato spesso dal creazionismo sotto forma del "god of the gaps": dato che un fenomeno (p.e. la complessità della vita) non lo possiamo ancora spiegare, e il risultato di un processo sopranaturale.
- Sforzare la risposta: formulare la domanda in tale modo da forzare la risposta

- Selezione dei fatti (cherry picking): citare solo i casi che sopportano l'affermazione, e dimenticare o ignorare i dati o le ricerche che non sopportano o perfino confutano l'affermazione
- Statistica dei piccoli numeri e anche statistica creativa: spesso risultato della non conoscenza del metodo di statistica. A parte che la maggioranza dei fuffologi fa a meno di diagrammi o tabelle (dato che comunque non sono in posesso di dati empirici), vengono considerati quantità di dati non significativi, oppure vengono usati metodi di statistica inappropriata.
- Non sequitur: non segue: uso di logica scadente. Due argomenti che non hanno niente in comune vengono menzionati insieme per far nascere l'apparenza di una conessione.
- Post hoc, ergo propter hoc: è successo dopo l'evento, per questo è stato causato dall'evento. Confusione di causa ed effetto, una variante è l'argomento alla causa finale p.e. un noto malinteso diffuso nel pubblico è che l'uomo esiste perché l'evoluzione progredisce verso forme più evolute.

- Domanda senza senso: "Cosa succede quando una forza irresistibile fa leva su un oggetto inamovibile ?" - vedi anche l'argomento del baubau.
- Esclusione del compromesso: prendere in considerazione solo le spiegazioni estreme di un'ipotesi, i dinosauri si sono estinte per l' asteroide oppure solo per il vulcanismo.

- Spauracchio: caricatura di una posizione o di un argomento per rendere più facile l'attacco: L'evoluzione dice che la vita si è sviluppata per puro caso.

- Teach the controversy: dare credito a diverse ipotesi per il semplice fatto di presentarle al pubblico. Scienza non lavora in questo modo, esiste una differenza tra opinione e ipotesi falsificabili con il metodo scientifico. Posso benissimo esser dell'opinione che i mammiferi si siano mangiati i dinosauri, ma non ho nessuna prova che possa confermare questa idea e valorizzarla a ipotesi, al contrario, le prove in mio possesso la confutano.

- Falsa dicotomia: limitare le possibili spiegazioni a due sole, l'evoluzione non esiste, e per questo esiste il designer intelligente.

- Tautologia: è un argomento che si autoriferisce per validarsi, ma sappiamo che tutti i Darwinisti mentono, disse Darwin.

Fig.4.

02.05.2010

L´arca di Noe e altre buffonate

Sulla rete e siti specializzati, che facilmente chiamano alla sensazione, si sta diffondendo la notizia che una spedizione afferma di avere scoperto i resti della mitica Arca di Noe. Una notizia del genere non vale la pena di approfondire se non nella luce di quello che serie ricerche hanno scoperto realmente sul mito del diluvio universale e il ruolo che questa spiegazione - un’inondazione mondiale - ha giocato nella storia della geologia.

È noto che già Leonardo da Vinci basandosi su osservazioni di fossili nelle colline di Milano rifiuto l´ipotesi di un’alluvione come causa della strana locazione di animali marini, ma fino alla meta del 19 secolo depositi della glaciazione furono interpretate come le prove tangibili del diluvio, da cui prese anche il nome della prima divisione dei sedimenti in prediluviani e diluviali.


Fig.1. L´arca di Noe del 21. secolo.

Già la denominazione "Arca di Noe"* é una frode. Gli autori della bibbia hanno rubato la storia da fonti molto più antiche, Il "Poema epico di Gilgamesh" fu scoperto nel 1850 nei resti di antiche città sumeriche, inciso su tavolette di argilla datate tra il 2.900 e 1.530 a.C.
In questo mito si parla che i dei infastidì dal rumore degli uomini mandarono una inondazione, da cui solo un uomo di nome Utnapischtim insieme a degli animali riuscirono a salvarsi imbarcandosi su una grande nave. Dalla cultura mesopotamica il mito si é diffuso poi sia in storie orientali che occidentali.


Per quanto riguarda la "scoperta" dell´Arca, non sarebbe la prima volta che é stata scoperta. Nel 1829 il medico tedesco Friedrich Parrot, primo scalatore dell'occidente a salire sull´Ararat (in turco Agri Dagh, la montagna del castigo) poté ammirare una croce del monastero di Echmiadzin (distrutto da una eruzione vulcanica nel 1840), che secondo leggenda era costruita con il legno dell´Arca.
Nel 1919 l´aviatore russo Roskowistzki riprese una strana formazione nel ghiacciaio dell´Ararat, che però con successivi studi si rivelo una semplice formazione geologica.
Nel 1955 un industriale francese, Ferdinand Navarra, di ritorno da una terza espedizione sul luogo, affermo di avere recuperato una trava di legno di quercia dal ghiacciaio dell´Ararat a 4.000m (nei pressi della gola Ahora, dove sorgeva il monastero, sul lato nord-est del vulcano). Una datazione risulto di 5.000 anni, ma la storia inverosimile dell´archeologo dilettante, e dubbi di come una trava di legno si potesse preservare in un ghiacciaio in movimento per 5.000 anni, fece nascere seri dubbi sulla veracità del reperto.
Negli anni ottanta e novanta gli arceologi, come vengono chiamati, si misero a interpretare le foto disponibili di aerei per lo spionaggio russi e americani, senza risultato concreto e solo molte speculazioni su delle macchie nel ghiaccio (un’abitudine che la stragrande maggioranza degli pseudoscienzati non ha perso ancora oggi).

Per la tradizione del corano l´arca si é arenata nell'odierna Turchia, sull´altopiano di Dogubayazit a 2.300m, 300 chilometri a sud dell´Ararat. Questo territorio é ai confini di quella regione che biblicamente era chiamata "Ararat". Esplorando la zona nel 1910, l´archeologa inglese Gertrude Bell scopri una conformazione geologica, che naturalmente fu interpretata come i resti dell´arca pietrificati!
Nel 1994 David Fasold dell´Università del New York presento i risultati di 6 anni di ricerca, e affermo che strati di ossido di ferro rappresentavano i resti delle fasce di ferro dello scafo, e pietre trovati nella zona usati come ancore o stabilizzatori. Ma il geologo Lorence Collins dell´Università della California e il geologo australiano Ian Pilmer, che visito il sito insieme a Fasold, smentirono le strambe teorie di Fasold, che dovette pubblicamente ritirare le sue affermazioni. La struttura non é altro che una grande sinclinale geologica, erosa dal sottosuolo.

La stessa fine sta facendo l´attuale notizia, che viene smentita da Price, un creazionista americano, che - ironia della sorte - avrebbe tutte le ragioni a credere questa favola. Price afferma che le immagini pubblicate sono una truffa, travi di legno trasportati dal mare Nero fino al luogo del presunto ritrovamento.

Neanche considerando le bufale che finora gli arceologi hanno presentato, un' affermazione che montagne di 2.000 a 4.000m possano essere sommersi da una alluvione globale e animali salvati tramite una nave é ridicola, é questo provato da almeno 150 anni da osservazioni geologiche e biologiche.

Ma bufale trovano é troveranno sempre degli stolti che sono disposti far valere cieca fede su ragionevole scetticismo. È non fanno eccezioni giornalisti italiani che riferiscono "notizie" senza alcun controllo. Per esempio la notizia del guru che da 70 anni non tocca cibo o bevande viene riportata nella versione italiana senza alcun scetticismo, mentre sui siti inglesi ci si riferisce anche su dichiarazioni che mostrano che si tratta di una truffa. Casi in passato, di persone toccate dalla grazia divina che affermavano la stessa cosa dell´attuale concorrente, sono risultati delle semplici sceneggiature fraudolente. In una ricerca condotta sullo stesso guru nel 2003, l´uomo ha perso peso - in barba alla magica generazione di manna celeste che lo nutre.

* secondo alcuni - specialmente creazionisti- questo non é un cartone animato, ma un documentario.

18.04.2010

T rex: Il re delle sanguisughe

In molti film di avventura é un’immagine ricorrente - il protagonista o una comparsa dopo aver attraversato una palude si toglie con disgusto delle sanguisughe (sottoclasse Hirudinea) dalla pelle. Ma c´e di peggio: mentre questi rappresentanti ectoparasiti normalmente si attaccano sull´ospite solo per un breve tempo, esistono tra gli Hirudinea anche specie che entrano nelle cavità del corpo, tra cui bocca, naso, occhi, ma anche aperture urogenitali e il recto, e sono noti per rimanerci per giorni o perfino settimane.
Mentre molte si queste specie sono opportuniste, alcune si sono adattate a uno specifico ospite, e l´uomo non fa eccezione,con dei parassiti personali. Esempi di infestazione nelle cavità interne di animali e uomini da parte di sanguisughe sono conosciuti da tutti i continenti, anche se si osserva una concentrazione nell´Africa e Asia.


Fig.2. Esempio di sanguisughe che attaccano le cavità nasali (C+D) Myxobdella annandalei e altri orifizi di mammiferi, tra cui occhi (A+B, Dinobdella ferox) da PHILLIPS et al. 2010.

La storia evolutiva di infestazione dei mammiferi, la sistematica e la filogenia di parassiti é ancora poco studiata, sopratutto per la mancanza di fossili di questi animali piccoli a corpo molle.
Un notevole progresso nella ricerca é l´attuale studio del materiale genetico delle specie conosciute.
In una recente ricerca viene presentata una nuova specie di sanguisuga, che infesta le cavità dell´uomo, e ha portato a notevoli risultati.
La specie Tyrannobdella rex ("Re delle terrificanti sanguisughe") é stata descritta dalle cavità nasali di diversi ragazzi peruviani, e raggiunge una lunghezza di 7cm.
Questa specie é unica nel suo genere in molti caratteri anatomici e la presenza sul continente americano sudamericano, di cui é l´unico rappresentante. Solo un´altra specie imparentata, Pintobdella chiapasensis, é stata descritta dal Messico. Ma T. rex differisce in molti punti dalle sanguisughe finora conosciute - possiede a differenza di altre specie (che né possiedono tre disposte a forma di Y) solo una singola "mandibola" con una file di pochi denti, che peró sono particolarmente sviluppati.

Fig.3. Morfologia comparativa di Tyrannobdella rex. A) Fotografia della singola "mandibola" con file di denti (Scala 100micrometri) estesa dall´apertura della "bocca". B) Ventosa anteriore con l´apertura boccale da cui esce la mandibola durante l´alimentazione (Scala 1mm). C) Immagine del profilo degli 8 denti sulla mandibola (Scala 100micrometri).D) Visione laterale della mandibola di un´altra specie di sanguisuga (Limnatis paluda) che mostra il tipico sviluppo dei denti degli Hirudinea - molti, ma piccoli denticoli (Scala 100micrometri) da PHILLIPS et al. 2010.

La distribuzione eterogenea di diverse specie di sanguisuga sulla terra con un simile stile di vita - di cibarsi del sangue nelle cavità di mammiferi- ha fatto pensare che si tratta di un’evoluzione convergente in diversi gruppi di sanguisughe.
Ma la nuova specie mostra caratteri che la collegano a altre specie con lo stesso comportamento, non solo sul continente americano, ma anche nel vecchio mondo. L´analisi effettuata sul materiale genetico conferma i caratteri morfologici e di comportamento - le sanguisughe che mostrano una preferenza per le cavità dei mammiferi si sono differenziati da un comune antenato.

Fig.4. Albero filogenetico ottenuto dallo studio delle sequenze mitocondriali di diverse specie di sanguisughe. Myxobdella, Praobdella e Dinobdella sono dei generi di Hirudinea che infestano l´uomo nel vecchio mondo. La nuova specie T.rex si colloca in questo gruppo e ne sottolinea l´origine monofiletica, da PHILLIPS et al. 2010.

Fig.5. Comune sanguisuga (Hirudo sp.) delle nostre latitudini.

BIBLIOGRAFIA:
PHILLIPS et al. (2010): Tyrannobdella rex N. Gen. N. Sp. and the Evolutionary Origins of Mucosal Leech Infestations. PLoS ONE 5(4): e10057. doi:10.1371/journal.pone.0010057

Immagine introduttiva: "Attack of the Giant Leches" (1959)

13.04.2010

Aiuto! - Il ritorno di "Voyager"

Aiuto - é ritornato lo stregone di "Voyager", e se la prende con l´evoluzione umana - 2.500 anni di logica, gettati all´ortiche.

Fig.1. Mucca volante - probabilmente rapita da alieni...

07.04.2010

Catturato finalmente lo Yeti


Siamo finalmente arrivati sul fondo del letamaio - possiamo incominciare a scavare...

"Cina, il mistero dell’animale ignoto
"È lo Yeti d’Oriente"



Scienziati al lavoro per tentare di capire a quale razza appartenga questo strano animale trovato in Cina

È senza peli, ha una coda da canguro, il muso da orso. Ma non appartiene a nessuna di queste specie. Ed è emerso dalle foreste della Cina centrale a turbare i sogni (ed accendere gli entusiasmi) degli scienziati. Questo strano animale - che in attesa di trovare una classificazione scientifica è diventato per tutti “lo Yeti d’Oriente” - è stato catturato da cacciatori nella provincia del Sichuan.
"Non fa nemmeno versi da orso" dice un cacciatore, "ha più la voce di un gatto. Che stia chiamando gli altri esemplari della sua specie?"
In Cina, spiegano i cacciatori che hanno trovato l’animale, "esistono leggende di un orso che un tempo era un uomo. Beh, la gente pensa che sia proprio quello che abbiamo catturato".
Ora lo Yeti sarà mandato a Pechino, perché gli scienziati possano capire attraverso il test del Dna - letteralmente - quale razza di animale sia.
La speranza è che si tratti di una sorta di "Santo Graal" della zoologia: un mammifero finora sconosciuto. Potrebbe esserlo?

Secondo lo scienziato di Oxford e presentatore Tv George McGavin, la mancanza di peli sarebbe sintomo di malattia, non una caratteristica strutturale dell’animale. McGavin, che ha detto di essere "molto scettico" circa l’ipotesi che si tratti di un nuovo mammifero, ha scoperto pochi mesi fa un nuovo animale, un topo gigante nelle montagne della Nuova Guinea. E simili scoperte sono ormai molto rare: negli ultimi dieci anni sono state scoperte 250mila specie, ma la stragrande maggioranza di esse sono di microorganismi."

Naturalmente questa "notizia" sta rimbalzando su vari media e siti internet (p.e. qui). È triste che i giornalisti non si facciano neanche il lavoro di fare una breve ricerca:


Fig.1. Viverridi con la scabbia, che ne determina la perditá del pelo.

AGGIORNAMENTO: Secondo un communicato rilasciato il 16. aprile 2010 dal dipartimento forestale di Daying si tratta di un donnola dell´Himalaya o siberiana (Mustela sibirica).

06.04.2010

Il mito dell’anello mancante

Nei mass media e perfino in TV sta per arrivare un ulteriore anello mancante, che collega indubbiamente l’uomo con la scimmia, anche se, in effetti, ogni ulteriore fossile di ominidi collega una scimmia con un'altra, dato che dal punto anatomico l’uomo non ha mai smesso di essere una scimmia, come non ha mai smesso di essere mammifero.

Dopo Ardi e Ida il nuovo ominide ancora non ha nome, e la sua presentazione ufficiale avverrà appena fra due giorni. Poche sono le informazioni che finora sono sfuggite allo stretto embargo sottoposto su questo tassello milionario, il fossile attribuibile al vasto gruppo degli australopitechi è stato datato a due milioni di anni grazie all’analisi effettuata con l’acceleratore di particelle di Grenoble.
Scoperto nelle caverne di Sterkfontein del Sudafrica e studiato da ricercatori dell’Università di Witwatersrand (Johannesburg), che già hanno l’esclusiva su una produzione televisiva del fossile gestita dalla National Geographic.

E questo ultimo punto spiega forse lo scetticismo che questa “scoperta” ha suscitato al momento nel mondo dei blog scientifici, perfino la “Repubblica” di oggi non ha risparmiato critiche in confronto all’affermazione che si tratti dell’anello mancante tra uomo e scimmia. Le scoperte paleontologiche negli ultimi decenni hanno mostrato che l’evoluzione degli ominidi non fu mai una linea diretta, ma un cespuglio con varie specie e forse sottospecie di ominidi che vivevano nello stesso tempo e nello stesso ambiente, rendendo difficile una ricostruzione di un’evoluzione lineare come la si immagina il nostro collettivo tra ominidi ancestrali e moderni.


La nuova specie sarà un tassello importante, ma dopo le notizie sensazionalistiche che anche il NG ha prodotto in passato, e che si sono rivelate infondate, si deve essere cauti.
Inoltre è doveroso specificare due ulteriori punti, una nuova specie può essere descritta scientificamente solo in una rivista peer reviewed, che il NG non è, e l’attuale embargo su informazioni e il promuovere di una falsa “tensione”, come in un film di categoria B, sulla notizia mi sembra un atteggiamento infantile, che può solo danneggiare quello che dovrebbe essere una seria ricerca: quella sulla paleoantropologia e le nostre origini.

UPDATE 08.04.2010:
Qui la notizia della presentazione di Australopithecus sediba

01.04.2010

Ecco il "mammifero-uccello"

"Save in the case of mankind and the whalekind, the warm-blooded Vertebrate may be distinguished at a glance from the cold-blooded one by the non-conducting, heat-preserving, nature of its clothing, which is "hair", as a general rule in Mammals, and feahers´in Birds."
OWEN 1866

Fig.1. Ecco il primo "uccello-mammifero.

Secondo l´ipotesi del "mammifero-uccello" uccelli e mammiferi sono i "parenti evolutivi" più stretti che condividono come carattere distintivo la loro abilita di sostenere un alto tasso di metabolismo - sono caraterizzati dalla "haematotermia", sono animali a "sangue caldo".
Inoltre mostrano alcune somiglianze anche in alcune caratteristiche strutture del sistema respiratorio, nervoso e vascolare, tra cui un cuore con quattro scompartimenti, cervelli evoluti, una protezione termica composta da ceratina in forma di peli nei mammiferi e penne negli uccelli (GARDINER 1982). Altri ricercatori hanno segnalato altri tratti in comune, tra cui la compsoizione delle proteine del sangue, che fanno concludere che uccelli sono un sister taxon dei mammiferi, e non hanno niente a che fare con i arcosauri in particolare e i diapsidi in generale.

Il primo e sostenitore più noto per questa teoria era il paleontologo vittoriano Richard OWEN (1866).


Fig.2. Ornithorynchus secondo OWEN 1866.

Nel 1977 e poi nel 1985 Søren LOVTRUP pubblico un riassunto di questa teoria, basandosi a sua volta sugli scritti di John RAY (1963). L'ultimo importante sostenitore di questa parentela fu Brian Gardiner. Fu anche ricostruito l'aspetto dell'anello mancante di questa importante transizione.

Questa teoria proposta accese un dibattito scientifico, che fini appena negli anni tra il 1985 e il 1991, con la conclusione, che si i due gruppi hanno in comune alcuni caratteri anatomici unici tra i vertebrati, che pero rappresentano solo delle sinapomorfie, e che allo stesso tempo i due gruppi mostrano importanti differenze.

La storia fossile oramai dimostra senza ombra di dubbio che gli uccelli sono imparentati con i dinosauri, alcuni paleontologi considerano anche uccelli dinosauri nello stretto senso del significato. Attraverso i dinosauri gli uccelli a loro volta sono imparentati più strettamente con gli arcosauri (s.l.Crocodilia) che con i mammiferi.
Il carattere più significativo della differenza degli uccelli e i rettili moderni, l´endotermia, é da considerarsi un carattere evolutosi parallelamente sia nei mammiferi che in alcuni dinosauri e alla fine negli uccelli, come una necessita per una vita attiva in entrambi i gruppi.


BIBLIOGRAFIA:

OWEN, R. (1866): On the Anatomy of Vertebrates - Volume 2. Longmans Green and Co., London.

NAISH, D. (2008): Goodbye from the stem-haematotherm, goodbye from me. Online March 6, 2008 6:07 AM

23.03.2010

Bad Science made in Italy

Come non si dovrebbe promuovere scienza: la notizia sulla ricerca dell´estinzione Permo-Triassico in formato "Creazionismo":

"Studio: fu attività vulcani a determinare l'ascesa dei dinosauri

Determinò un cambiamento climatico che causò estinzione massa

Roma, 23 mar. (Apcom) - La smisurata attività vulcanica favorì circa duecento anni fa la crescita dei dinosauri. E' quanto ipotizza uno studio della rivista Pnas. I dinosauri furono i vertebrati predominanti sulla terra per circa 160 milioni di anni. Mentre è (quasi) universalmente accettato che fu un asteroide o una cometa a determinarne l'estinzione, ci sono versioni contrastanti sui fattori che hanno portato alla loro affermazione. Una ricerca effettuata da Pnas ha suggerito che il cambiamento climatico provocato dalle eruzioni vulcaniche ebbe come effetto un'estinzione di massa che eliminò tutti i principali 'competitor' dei dinosauri. La rivista scentifica, che annovera tra i suoi collaboratori ricercatori statunitensi e di Taiwan, ha portato diverse prove per suffragare la sua tesi come i lipidi vegetali e il legno dei sedimenti interstratificato con i flussi di lava."

FONTE: La Stampa

Se non ci si fa neanche il lavoro di controllare l´ortografia, si potrebbe consultare almeno Wikipedia per le basi, dubito fortemente che Darwin da giovane abbia incontrato i primi dinosauri 200 anni fa, come dubito che una rivista "faccia" una ricerca, quello fino adesso lo fanno ancora gli esseri umani...

02.03.2010

L'inganno del creazionismo

Esempio di argumentazione creazionista: censurare i fatti. È una incredibile ironia che i metodi stessi del Creazionismo e Intelligent Design sono gli esempi piú evidenti della sua falsitá - sia scientifica che morale.

21.02.2010

B-movie: Quatermass and the Pit (1967)

In molti film di fantascienze e di categoria B un ruolo importante e classico viene interpretato dal mostro. Spesso queste creature sono state ispirate da esseri preistorici, in prima linea dai onnipresenti dinosauri, ma alcune volte anche mammiferi e i loro "derivati".
Il classico film di mostro ha una trama abbastanza prevedibile: degli uomini entrano o scoprono un luogo non destinato a essere esplorato, risvegliano il mostro, il scienziato obbligatorio spiega di cosa si tratta (anche per coloro che stanno guardando il film), é alla fine si scopre come ucciderlo...

"Quatermass and the Pit" é un film della categoria science-fiction/horror del 1967, prodotto dalla ditta inglese Hammer Film Productions (conosciuta per le sue produzione di B-movies) e basato su una serie televisiva della BBC andata in onda nel 1958.
Negli Stati Uniti il film é stato rilasciato sotto il titolo "Five Million Years to Earth", nella Germania "Das grüne Blut der Dämonen" (Il sangue verde dei demoni).


La trama si basa su una sceneggiatura di Nigel Kneale, e non segue esattamente il schema riportato prima, anche il mostro-mammifero preistorico gioca un ruolo minore alla prima apparenza. Niente di meno il film vale essere menzionato come esempio di paleomammiferi B-movie (o meglio P-movie?):


"Durante lavori per la costruzione della metropolitana di Londra viene scoperto un cranio scimmiesco. Portato dall´esperto, l´antropologo Dr. Roney scopre che si tratta di un cranio di una razza di primate molto più antica di quelle finora conosciute.

Fig.1. Il Prof. Quatermass insieme al Dr.Roney e il mostro scimmia-uomo.

Intanto i lavori di scavo vengono interrotti da quello che sembra la scoperta di una bomba-razzo della seconda guerra mondiale, di tipo sconosciuto, e circondata da ulteriori resti fossili.
Il generale Breen chiama in aiuto il professore Quatermass, esperto di razzi, che presto scopre che si tratta di una astronave aliena! L´ípotesi che viene sviluppata nel film: milioni di anni fa una razza superiore di insetti venuti da Marte hanno tentato di creare una razza di schiavi da primitive scimmie."

Infatti la ricostruzione effettuata in straordinario tempo da Roney mostra una scimmia con testone gigante, un missing link tra uomo e animale. Ma prima di riuscire nell´intento, la razza aliena si é autodistrutto nel folle tentativo di evolversi in un essere perfetto, eliminando gli individui differenti o ritenuti deboli. Questo carattere é stato inserito anche nei primati modificati, e con la scoperta della nave spaziale il programma che si trova ora negli umani é stato attivato. Noi siamo i mostri!

L´idea che la vita sulla terra, o l´avvento dell´uomo, possa essere spiegata grazie all´intervento di alieni é spesso e volentieri usato nelle storie di fantascienza ancora oggi (un esempio recente é il film Mission to Mars del 2000), ironico pensare che alcuni autori pseudoscientifici l´hanno perfino proposta seriamente nei loro libri.

18.02.2010

Kids have 600 million years to play and learn evolution


Basta coi giochi che durano solo poche ore - ora potete giocare per 600 milioni di anni, incluse estinzioni di massa!
Charlie´s Playhouse



13.02.2010

Creazionismo in libreria: Libri da non leggere

Nell´Italia le pubblicazioni serie sugli argomenti geologici e paleontologici, sopratutto nei riguardi della paleontologia dei vertebrati sono rari, mancano perlopiù libri di carattere generale che possono introdurre un pubblico amatoriale e interessato nella tematica. Ma invece di colmare questa lacuna con traduzioni di autori seri (cito solo BENTON, PROTHERO, ROSE come veloci esempi) vengono proposte le perle di ignoranza di famigerati creazionisti, che nemmeno nella loro patria nativa, la Germania, vengono presi sul serio:

Reinhard Junker & Siegfried Scherer (2007): Evoluzione. Un trattato critico. Certezza dei fatti e diversità delle interpretazioni. Piero Gribaudi Editore, Milano.

Hans-Joachim Zillmer (2008): Gli errori della storia della Terra. Il deserto Mediterraneo, la giungla del Sahara e il dominio dei dinosauri: la preistoria é stata ieri. Newton & Compton Editori

Ecco un breve riassunto e una meritata critica di queste opere da parte del Dr. Andrea Tintori da PaleoItalia n.21 - Dicembre 2009 (cliccate sull´immagine per un ingrandimento)

Fig.1.Fig.2.
Fig.3.