31.12.2009

2009 - anno di crisi per la Biodiversità

"Biodiversity is not just a luxury for the rich: It is a necessity for the poor."
TEEB-study 2009

Il bilancio dell´agenzia per la conservazione naturale (International Union for Conservation of Nature - IUCN) per il 2009 é cupa: 869 specie di animali si sono estinte negli ultimi anni, la meta decisa durante la convenzione del CBD (Convention on Biological Diversity) nel 2002 di ridurre il tasso di perdita di biodiversità fino al 2010 é oramai irraggiungibile. Deforestazione, inquinamento, caccia indiscriminata sono i maggiori fattori, a cui si aggiunge come male "minore" il cambiamento climatico.

Per la ricerca sono state analizzate 47.677 specie di animali e piante della lista rossa del IUCN, di queste nell´anno passato 17.291 specie animali sono state classificate ad alto rischio di estinzione, simile numero al 2008, ma un notevole incremento dal 2007 (con 16.300 specie ad alto rischio). Le specie studiate (comunque meno del 3% delle scientificamente descritte 1,8 milioni di specie) secondo gli esperti rappresentano solo una parte di innumerevole specie poco o per niente studiate - il numero delle specie in via di estinzione per questo é notevolmente più alto.

Nel 2008 delle 5.482 specie di mammifero almeno 1.141 sono state considerate a rischio di estinzione - praticamente il 21% delle specie di mammifero sono in pericolo. 188 specie sono in uno stato vulnerabile, 29 ad alto rischio o estinte e 450 specie classificate a rischio. Quasi la metà delle specie di scimmie é in pericolo, sopratutto i grandi primati come gorilla (di cui il numero stimato é calato negli ultimi anni da 17.000 a 4.000) e l´orango. Nei cetacei - ancora cacciati per "scopi di studio" - il caso più mediatico era il delfino d´acqua dolce o Baiji, che é ritenuto estinto definitivamente dal 2006 in poi.Delle varie specie di tigri che vivono in libertà il numero stimato é di 3.500 a 5.000 individui, un calo dal 2000, che contava ancora tra gli 5.000 a 6.000 animali. La tigre cinese é praticamente ritenuta estinta in natura, le specie o sottospecie di tigri della Sumatra, dell´Amur, del Bengala e della Malaysia sono sull´orlo di estinzione. Della tigre siberiana rimangono 500 animali sul pianeta. Causa dell´estinzione sono in questi casi la distruzione dell´habitat é il mercato illegale di "prodotti di tigre", usati nella medicina tradizionale e nella superstizione della gente.

Secondo lo studio dell´IUCN il tasso di estinzione attuale é complessivamente 100 a 1.000 volte più elevato del tasso di "fondo" del tempo geologico - ogni giorno dalle 3 alle 30 specie si estinguono.
La perdita di specie non é solo una crisi ecologica, ma secondo la studio TEEB (The Economics of Ecosystems and Biodiversity) anche una notevole crisi economica - con una perdita in valore di 1.350 - 3.100 miliardi di euro anno per anno (i finanziamenti stipati dall´unione europea per la crisi finanziaria nel 2008 erano di 1.700 miliardi).

Copyright imagine "Pogo" by Walt Kelly 1971

30.12.2009

Messel, Eurohippus & co.

47 million years ago the climate in Europe was tropically warm and humid: A dense rainforest covering the continent provided a rich habitat for a variety of plants and animals - anteaters, bats, monkeys and Lilliput-horses.

The fossil discoveries in the Messel Grube, today UNESCO World Heritage, offer an unique insight into this ancient forest, the fossils are so well preserved that even skin, hair and feathers are still recognizable today!

More then one hundred original fossils are displayed in a special exhibition of the Swiss Museum of Natural History in Basle. It is considered the largest and most important exhibition with the best Messel fossils ever assembled for that purpose.

Sebbene i primi ritrovamenti di fossili nel giacimento di Messel risalgono al 1875, la loro difficile conservazione - dovuto alla tendenza delle argillite bituminose a sfaldarsi rapidamente se asciutte, creó molti problemi. Soltanto nel 1961 si riusci a risolvere il problema grazie all´uso di resine artificiali. Ogni lastra con il fossile viene per primo ripulita da un lato, quindi ricoperta con un strato di resina, successivamente si prepara l´altro lato, ottenendo in questo modo un fossile conservato in un strato di resina anziché l´originale matrice rocciosa.

Il giacimento di Messel si trova nei pressi di Francoforte, nella parte centrale della Germania. Piú di 40 Ma fá una immane esplosione vulcanica creo una caldera, che si riempi con acqua - la nascita del maar (lago di origine vulcanica) di Messel. Sulle sponde di questo lago si sviluppo una foresta pluviale piena di vita.
Ma il lago nascondeva un cupo segreto - gas vulcanici si accumulavano nelle sue profonditá, finche in una letale emissione spontanea si liberavano - uccidendo animali in e nelle vicinanze dell´acqua. I corpi si depositavano sul fondale del lago, é lentamente furono ricoperti dai sedimenti.

Le rocce di Messel contengono resti vegetali e animali, foglie e frutti di piante terrestre e acquatiche, insetti, anfibi, rettili, uccelli fino ai piú diversi mammiferi, tra cui una raccolta straordinaria di scheletri di pipistrelli.

I resti piú spettacolari sono costituiti dai vertebrati, dai quali abbondano scheletri completi di individui a vari livelli di sviluppo, sono noti dei fossili di femmine gravide di primitivi cavalli (Eurohippus parvulus LAURILLARD, 1849), con l´embrione conservato nel lembo della madre.

I mammiferi di Messel appartengono a numerosi gruppi differenti, dai marsupiali agli insettivori, dai pipistrelli ai cavalli, tale varietá rappresenta uno dei piú antichi ecosistemi (Paleogene - 47,8 Ma) dominato dai mammiferi tuttora conosciuto. I mammiferi di Messel si pongono come un crocevia fra le coeve faune a mammiferi nordamericane, asiatiche e africane, permettendo quindi di accertare l´esistenza di numerosi legami fra i vari continenti.

29.12.2009

Dot, the Kangaroo, the Platypus and the Phascolotherium

"Il Canguro era diventato molto timido, come aveva visto la rabbia crescente dell´ornitorinco, e sussurrò a Dot di dire qualcosa per calmare la piccola creatura.
"Un milione di anni è un tempo molto lungo", disse Dot, dato che non le veniva in mente niente di meglio.
Ma questa osservazione si arrabbiò l´ornitorinco ancora di più, perché sembrava di sospettare che Dot metteva in dubbio ciò che aveva detto. Esso si arrampicò in una posizione più alta, ed i suoi piccoli occhi marroni divennero infuocati.
"Non ho detto un milione; ho detto milioni! Posso provare con un osso nel mio corpo che i miei antenati erano il Amphitherium, il Amphilestes, il Phascolotherium e il Stereognathus!" gridò la piccola creatura."


"Dot and the Kangaroo" é un libro per bambini australiano del 1899, scritto da Ethel C. Pedley.

"Mammiferi fossili di Stonesfield: I calcari oolitici laminati di Stonesfield contenevano alcuni dei più preziosi relitti di ere passate sul globo - gli inizi **dei mammiferi nelle formazioni secondarie, in altre parole, in depositi molto precedenti all´ epoca dei mammiferi - l´Eocene: un fatto di grande interesse per geologi, dato che porta indietro la presenza di vertebrati evoluti nei fantomatici periodi più antichi.
I resti di mammiferi finora scoperti comprendono la porzione di una mascella inferiore, con denti, di un piccolo animale pachydermico (lo Stereognathus), imparentato con alcuni mammiferi dell´Eocene, come Hyracotherium e Pliolophus, e come secondo, sette esemplari di mascelle inferiori con denti che appartengono a un animale molto piccolo, attribuito a due generi. Uno di questo é comparabile al Wombat (Phascolomys), un animale marsupiale del New South Wales, dimostrando che i caratteri specifici della fauna Australiana prevalevono in tempi molto remoti, e non é una cosa recente.
L´altro era un piccolo mammifero insettivoro (Amphitherium) con 32 denti nella mascella inferiore; le sue affinità coi marsupiale e da dubitare."


EMMON´s Dromatherium dei carboni di Clatham nel Nord Carolina, e PLIENINGER´s Microlestes, dai sedimenti ossiferi di Würtemburg sono mammiferi ancora più antichi.

Paragrafo tratto da MANTELL (1858): The wonders of Geology. 508-509;
vedi anche OWEN (1860): The History of Paleontology;
e LYELL (1871): Elements of Geology - The Student´s Series.

Fig.1. Phascolotherium bucklandi, ulteriore mammifero dei calcari di Stonesfield.

I mammiferi giurassici descritti da Mantell (scoperti in parte da Buckland, celebre per la descrizione dell´Megalosaurus, trovato nella stessa formazione geologica da cui provengono i mammiferi fossili menzionati) e poi citati nel libro, oggigiorno vengono classificati come Triconodonti (denti a tre cuspidi - vedi Fig.1), un gruppo di mammiferi mesozoici estinto non imparentato direttamente con l´ornitorinco.

Moderni metodi hanno gettato nuova luce su questo enigmatico animale che é l´ornitorinco, descritto per la prima volta dalla scienza nel 1799.
I dati molecolari mostrano due significativi fasi di divergenza nell´albero filogenetico dell’ornitorinco - da un antenato comune tra il Triassico e il Giurassico (200 Ma) si sono differenziati i due ceppi principali di mammiferi, portando da un lato ai Prototheria, e dal altro ai Theria. L´ornitorinco quindi non rappresenta una linea di mammiferi primitivi da cui hanno preso origine tutti gli altri come si pensava inizialmente, ma una linea a sé stante.
Il comune antenato dell´ornitorinco (Ornithorhynchidae) é il suo parente relativo più prossimo, l´echidna (Tachyglossidae), secondo questi dati viveva tra i 50 a 90 milioni di anni fa. Un fossile ritenuto finora come un comune antenato, secondo studi del 2008 era "solo" un antico rappresentante degli ornitorinchi - il Teinolophos. Il fossile sposterebbe per questo il dato della diversificazione dei due gruppi di animali ad almeno 112 Ma.
Fossili di forme simili alle attuali fino a ora sono molto scarse. Un reperto é stato trovato in Australia in strati di due milioni e duecentomila anni fa. La struttura del cranio é identica a quella dell´attuale ornitorinco - a eccezione della presenza di molari (!).

BIBLIOGRAFIA:

ROWE et al. (2008): The oldest platypus and its bearing on divergence timing of the platypus and echidna clades. PNAS, published online before print January 23, 2008. pdf

HEDGES & KUMAR (2005-2009): The Timetree of Life.

28.12.2009

Fossile getta nuova luce sull´evoluzione dei carnivori

Il reperto é stato dimenticati per quasi 100 anni nel magazzino del American Museum of Natural History, finche una nuova ispezione ha evidenziato il suo significato:

Il fossile studiato appartiene a un antenato dei moderni carnivori, che includono animali tanto diversi fra di loro come felini, canidi, orsi e altri ancora.
Finora si riteneva che questi antichi carnivori nell´Eocene erano animali arbicoli, ma secondo Michelle Spaulding che ha condotto la nuova ricerca, " I carnivori sono un gruppo molto diversificato oggigiorno, e anche nel passato - lo studio condotto ci mostra come non tutti se ne stavano sui rami a guardare giú. Miacis uitensis non mostra adattamenti alla vita arbicola."

I primi fossili di Miacis uitensis sono stati scoperti durante una spedizione nel 1894 nella formazione dei "White River beds" dello Utah e descritti per la prima volta l´anno successivo dal paleontologo Henry Fairfield Osborn (che diede il nome anche al Tyrannosaurus rex).

Nel 1896 uno scheletro della specie quasi completo fu scoperto, pero ignorato e poi dimenticato - ora studiato , ha mostrato negli arti e nelle articolazioni una capacitá di movimenti ridotti, non adatti per una vita completamente arbicola, anche se Miacis era capace di arrampicarsi.

FONTE:
Public release AMNH (21.12.2009): Fossil shelved for a century reworks carnivore family tree.

26.12.2009

Dinosauri mangiati da mammiferi?

"Attenzione agli insegnamenti di coloro, le cui idee non sono confermate dall'esperienza."
Leonardo da Vinci (1452-1519)

Esistono più di 100 teorie per spiegare l´estinzione dei dinosauri. Tra l’ inverosimile é stata suggerita l´ipotesi che mammiferi si nutrissero delle uova di dinosauro (il che non spiega l´estinzione dei rettili marini, pterosauri, ammoniti, ippuriti etc.). Ne avrebbero mangiate così tante da ridurre i dinosauri all´estinzione. Ma é molto improbabile che questi ladri di uova, da soli, abbiano potuto cancellare i dinosauri dalla faccia della terra dopo avere condiv
iso con loro l´intero Mesozoico. L´ipotesi che i mammiferi si cibavano di (alcune) uova di dinosauro é plausibile, ma non sopportata finora da prove fossili, al contrario di mammiferi che predavano (piccoli) dinosauri.
Nel 2005 é stato descritto Repenomamus robustus, un mammifero lungo fino a 1 metro, che nel torace mostrava ammuchiato le ossa di giovani Psittacosaurus.
Ma da questa scoperta a sostenere che i dinosauri sono stati mangiati dai mammiferi é un lungo cammino...


Fig.1. Vignetta ironiche di Dr. Robert Bakker sull´ipotesi che dinosauri erano animali a sangue freddo. Durante i periodi freddi, dinosauri in letargo sarebbero state facile prede per i mammiferi...

25.12.2009

Quando i dinosauri erano ancora mammiferi

Nel 1841 il paleontologo inglese Owen tenne una conferenza, in cui coniò il termine "dinosauri" e descrisse alcuni di questi animali, tra cui l´Iguanodon. Immaginava l´Iguanodon come una chimera di coccodrillo, elefante e ippopotamo, con un sperone all´estremità del muso, simile al corno del rinoceronte.
Nel 1854 lo scultore Benjamin Waterhouse Hawkins realizzò dei modelli di dinosauri e altri animali preistorici sotto la direzione di Owen per i giardini del Crystal Palace nella zona meridionale di Londra. L´esposizione fu un grande successo.

Fig.1. Il laboratorio di Hawkins a New York.

L'approccio della rappresentazione degli animali adottato da Owen e poi da Hawkins può essere spiegata considerando il contesto storico. Hawkins era stato seguace delle teorie dei tipi del naturalista francese Cuvier - Cuvier pensava che nel mondo animale esistessero quattro tipi fondamentali di "forme animali o archetipi" (oggi si potrebbe parlare di Phyla), un approccio simile sosteneva Owen, che considerava i dinosauri simili ai mammiferi.Di conseguenza, tra i rettili dovevano esistere lucertole che avevano sviluppato una forma di vita simile ai grandi carnivori e erbivori osservabili nei mammiferi odierni, e per questo Hawkins aveva ricostruito i dinosauri come i grandi mammiferi con la pelle coperte con squame rettiliane.
I dinosauri di Owen avevano anche due altri vantaggi: 1) I suoi sauri preistorici superiori ai odierni rettili confutano la scala naturae che i "evoluzionisti" sostengono - non c´e stato un lento progresso verso un perfezionamento, e 2) i superrettili sono (naturalmente) inglesi, la natura stessa fornisce le prove che l´Inghilterra era una nazione superiore già nel passato geologico.

Hawkins nel 1868 fu invitato a New York per realizzare dei modelli nel Central Park per il "American Museum of Natural History". Progettò un’enorme scena in cui dinosauri e altri animali preistorici venivano mostrati durante la predazione, combattimento e pascolo.Ma il crimine organizzato della città, che era coinvolto nel finanziamento del progetto, decise che la cosa non rendeva tanto quanto sperato, e fermò a modo suo il lavoro, distruggendo i modelli realizzati da Hawkins. Hawkins sconvolto si recò a Princeton - del suo progetto li restavano solo alcuni schizzi e disegni.
Per celebrare il centenario della dichiarazione d´indipendenza dal 1876 al 1878 si mise nuovamente al lavoro per realizzare un modello di Hadrosaurus, dinosauro descritto nel 1856 dal paleontologo americano Leidy. Il modello esposto a Princeton oggi e considerato il primo dinosauro ricostruito correttamente.
Fig.2. Nel 1860 Hawkins pubblicò "A Comparative View of the Human and Animal Frame" inteso da lui come opera "per dare una visione comparativa delle variazioni nella forma dello scheletro osseo o sistema di supporto di quei animali richiesti frequentemente dall'artista, disegnatore o ornamentista".

22.12.2009

Evoluzione del Koala e dell´Eucalipto

Il koala o orsetto marsupiale moderno (Phascolarctos cinereus) é un animale altamente specializzato a una dieta molto particolare vegetariana, a base quasi esclusiva di foglie di 12 specie di eucalipti, specialmente di Eucalyptus melliodora ed E. punctata.

Ricercatori australiani hanno scoperto esaminando resti fossili e cranii di animali moderni che questo adattamento é geologicamente molto giovane.
Quando hanno esaminato le specie fossili Litokoala kutjamarpensis e Nimiokoala greystanesi, vissute tra i 24 a 5 milioni di anni fa, hanno scoperto che differiscono dal cranio della specie attuale sopratutto nella strutura della mascella, mandibola e dentatura.

Fig.1. Cranio di Koala (Phascolarctos cinereus), tratto da LOUYS et al. 2009.

Basandosi sulle osservazioni, nel corso dell´evoluzione la forza di masticazione del koala é aumentata notevolmente, e i denti sono divenuti piú robusti, per meglio masticare le dure foglie del eucalipto.
I ricercatori suggeriscono che la specializzazione per la dieta su base di foglie di eucalipto sia avvenuta quando la diversitá di piante sul continente australiano é diminuita, e le diverse specie di eucalipti hanno preso il sopravvento sulla flora dell´Australia. Il successo di questi alberi - estremamente resistenti alle intemperie del deserto- é da attribuirsi alla deriva tettonica e risultante desertificazione del continente australiano.

FONTE:

LOUYS, J. et al. (2009): Cranial anatomy of Oligo-Miocene Koalas (Diprotodontia: Phascolarctidae): Stages in the evolution of an extreme leaf-eating specialization. Journal of Vertebrate Paleontology. 29(4): 981-992

Dr. Broom, I assume?

"Per dar vita al caso, sono necessari diversi preparativi."
Mark Twain (1835-1910).

Robert Broom nacque nel 1866 nella città di Paisley, in Scozia,e dopo la laurea in medicina nel 1887 intraprese diversi viaggi per soddisfare la sua grande passione: la ricerca di fossili. Medico di professione, si dedico a diversi problemi paleontologici nella sua lunga carriera.

Fig. 1. Dr. Robert Broom insieme a "Mrs. Ples".

Nei primi anni si interessò all´origine dei mammiferi, il che lo porto nel 1892 nell´Australia, dove studiò fossili di vertebrate e l´anatomia dei moderni marsupiali, su cui scrisse importanti pubblicazioni.

Nel 1896 Broom ritornò nella Scozia (anche per problemi con la burocrazia australiana per via della sua passione), ma dopo aver visto I fossili della regione del Karoo esposti nel British Museum decise di visitare questa regione. Nel 1897 emigrò per il Sudafrica, a studiare I sedimenti del Karoo - un semideserto sugli altopiani africani. Broom aprì un ambulatorio medico in una località non distante da Città del Capo, capitale del Sudafrica. Sempre alla ricerca di nuove scoperte, cambio spesso il luogo di residenza. Nel suo tempo libero andava a cercare fossili, e nel 1903 scopri I resti di un sauropode che chiamò Algosaurus.
Nella successione stratigrafica del Karoo che si estende dal Carbonifero al Giurassico inferiore scoprì e descrisse differenti specie di terapsidi. Il suo lavoro li frutto una nomina di professore per zoologia e geologia all´Università di Stellenbosch in Città del Capo. Ci rimase fino al 1909, anno in cui un cambiamento di governo, e nuovi problemi con la gestione dell´Università, lo convinsero a ritornare a Londra, e per brevi periodi a New York e Sudafrica. Dal 1916 in poi Broom si dedico dinnuovo principalmente ai fossili del Karoo, su cui pubblicò ampiamente.
Fig.2. Fossili della successione stratigrafica del Karoo, da una stampa del 1909.

Negli anni tardivi della sua vita dal 1936 in poi, scopri l´evoluzione umana come campo di ricerca, le sue scoperte più importanti sono quelle di resti di ominidi nelle caverne carsiche del Sudafrica, tra cui Mrs. Ples - Plesianthropus transvaalensis (oggi Australopithecus africanus).
Brown é stato descritto come carattere difficile e con molte abitudini”strane". Durante la ricerca di fossili lo si vedeva sempre in camicia e cravatta, ma dato che I fossili scoperti li avvolgeva nei vestiti, poteva succedere che ritornava a casa in mutande e scarpe. Le signorine della biblioteca non lo accompagnavano mai da sole, dato che aveva la reputazione di un "dongiovanni".Nella sua vita scrisse 450 pubblicazioni, ma questa produttività aveva anche I suoi lati negativi, era molto impaziente nel suo lavoro, e molte specie descritte da Broom sono definite molto superficialmente. I disegni nelle sue pubblicazioni sono molto tipici, disegnati frettolosamente con linee brevi "buttate" sulla carta molto velocemente.
Fig.3. Bauria cynops, specie descritta da Broom nel 1937, disegno che mostra i tipici segni lasciati da Brooms sui suoi schizzi.

Morì il 16. Aprile 1951, dopo molte onorazioni - tra cui 5 lauree a honoris causa - e medaglie, e il mito vuole che le sue ultime parole si riferissero alla sua monografia sugli ominidi (The South African Fossil Ape-Men - the Australopithecinae) "Now that´s finished… and so am I".

21.12.2009

Il dente e il mammifero - una coppia vincente

"L´abitudine di ritrarre le labbre e mostrare i denti durante gli accessi d´ira, come se volesse mordere, é ancora più rimarchevole se si pensa quanto raramente gli uomini utilizzino i denti per combattere."
"L `espressione dei sentimenti nell´uomo e negli animali", C. Darwin 1872

La dentatura riveste molta importanza nello studio paleontologico dei mammiferi, dato che sono la parte del corpo che si conserva meglio, e nei mammiferi sono molto distintivi. In maggior dei casi é possibile risalire alla famiglia di appartenenza e spesso perfino alla specie. La dentatura dei mammiferi comprende diversi tipi di denti (eterodontia), con forme e funzioni diverse: incisivi, canini, premolari e molari. Tutti sono fissati tramite le loro "radici" in alveoli disposti lungo le arcate dell’osso mascellare e mandibolare. Nei rettili i denti, anche se di numero elevato, sono molto simili tra di loro, senza specializzazione.

L´evoluzione della dentatura nei mammiferi comincio 300 milioni di anni fa quando le terre emersa era governata dai sinapsidi, creature lacertiformi dall´aspetto e la dentatura ancora molto simile a quella di un rettile, con un cranio grande e più alto, dotato di un´apertura temporale subcircolare, dietro le orbite.
Tra il Carbonifero e il Permiano i pelicosauri (ordine Pelycosauria) divennero i rettili più comuni. Comprendevano diverse famiglie, tra cui le più importanti sono gli ofiacodontidi, sfenacodontidi e edafosauridi. Un tipico sfenacodonte era Dimetrodon, un feroce carnivoro con una serie di denti di forme e dimensioni diverse, e un´ampia vela dorsale di pelle, sostenuta dalle spine neurali delle vertebre, enormemente allungate.

Fig.1. Dimetrodon sp. secondo una ricostruzione di Zdenek M.F. Burian (1905-1981), si noti la posizione degli arti anteriori e posteriori.

L´ultima famiglia erano i caseidi, che comparvero nel Permiano inferiore e sopravissero sino alla fine del periodo.

Il paesaggio dai pelicosauri ai terapsidi, detti anche rettili-mammifero, si realizzò nel Permiano superiore, forse anche influenzato da profondi cambiamenti climatici in quel periodo.

Già I primi pelicosauri possedevano tre differenti tipi di denti, incisive per strappare carne, lunghi canini per tratennere la preda e molari per la masticazione. Come nei rettili primitivi il rinnovo dei denti avveniva più volte nel corso della vita. Nei terapsidi il rinnovo era più raro, I denti rimanendo più a lungo in uso, sviluppono strutture come cuspidi e pieghe che combaciavano tra di loro, aumentando l´effetto della frantumazione e masticazione, aiutando la metabolizzazione del cibo. Allo stesso tempo la riduzione delle ossa della mascella e lo sviluppo di un´apposita giunzione (Processus coronoideus) a cui attaccava un singolo, ma potente muscolo, aumentano la forza di masticazione. Il cranio si allunga per aumentare il punto d´attacco del muscolo - il Muscolo temporale attacca ora la mascella con il cranio tramite l´apertura temporale.

I primi terapsidi (Therapsida) del Permiano superiore russo (Biarmosuchus) presentavano un cranio simile a quello degli sfenocodonti, ma gli arti li abilitavano a una postura più eretta, e probabilmente movimenti maggiori e veloci.

Fig.2. Distribuzione stratigrafica dei synapsidi e filogenesi schematica dei gruppi di maggiore importanza, modificato da KENNETH 2009 (cliccare sull´immagine per ingrandimento).

Le specie successive mostrano un'evoluzione per una vita sempre più attiva, con forti muscoli adduttori e una dentatura complessa, la formazione di un palato secondario, che consentiva una masticazione, e cosi un metabolismo più efficiente.
Esistevano diversi sottordini di terapsidi, tra cui i più importanti erano:


Biarmosuchia (Eotitanosuchia): i terapsidi più primitivi, ancora molto simili ai pelicosauri

Dinocephalia: i primi terapsidi erbivori. Limitati al Permiano superiore della Russia e Sudafrica, si estinsero prima del Mesozoico

Dicynodontia: furono i terapsidi più diffusi nel permotriassico, con un ´ alta biodiversità. Al posto dei denti anteriori avevano un becco corneo, mentre conservavano una coppia di canin
i a forma di zanna.

Fig.3. Lystrosaurus sp. (Burian), appartenente a un gruppo di grande successo, il genere Lystrosaurus era distribuito durante il Permiano superiore sull´intero supercontinente di Gondwana.

Gorgonopsia: terapsidi predatori dominanti con tre sottofamiglie, si svilupparono dagli eotitanosuchi, mantenendo una postura primitiva negli arti anteriori, con gli omeri quasi orizzontali, ma con arti posteriori semieretti.
Vengono ricostruiti come predatori agili e veloci, con primi peli sensoriali (vibrilli) nel campo del muso - caratteristica che diventerà tipica per i mammiferi. Sui crani di questi animali sono stati scoperte piccole fossette, che verosimilmente contenevano le radici di questi peli.


Fig.4. Gorgonopside secondo l´immaginazione di Burian.

Therocephalia: include terapsidi evoluti, che ebbero la loro massima espansione durante il Triassico inferiore, occupando ogni nicchia ecologica, da minuscoli insettivori a carnivori e erbivori di medie dimensioni.

Cinodonti: furono i terapsidi di maggior successo e i diretti antenati dei mammiferi. La loro struttura del complesso atlantico-epistrofeo (le prime due vertebre cervicali), la struttura di cinti e arti, la disposizione delle ossa del cranio, infatti, si avvicinano a quelle dei mammiferi. Spesso la somiglianza dei cinodonti con i mammiferi é tale che i soli elementi scheletrici non consentono un´agevole attribuzione alla classe dei rettili. È molto probabile che fossero ricoperti di peli, dato che alcuni scheletri sono stati trovati raggomitolati, simile alla posizione di mammiferi.


Fig.5. Cynognathus, il cui nome significa "mascella di cane", cinodonte del Triassico inferiore, dalle dimensioni di un grosso cane, con lineamenti assai massicci.

Fig.6. L´ingrandimento mostra le differenti forme di denti presenti nella dentatura dell´animale - si noti le multiple cuspidi dei denti posteriori. Cynognathus aveva denti molto specializzati, con piccoli incisivi, grossi canini e 9 post-canini per emimascella, muniti di numerose cuspidi. Nel corso dell´evoluzione dei mammiferi le forme e strutture dei denti diverranno sempre più complicati.

17.12.2009

La divulgazione della paleontologia in Italia... non esiste..

"Gestiamo la nostra vita quotidiana senza la minima comprensione del mondo."
Carl Sagan (1934-1966)

Propagare false affermazioni basandosi su falsi fatti é ingenuità, ma propagare falsitá ben conoscendo le spiegazioni scientifiche é un crimine. Le scienze naturali hanno un pessimo stato nel paese dei cachi, é di certo non aiutano i metodi divulgativi. Le affermazioni di alcuni gruppi meritano un approfondimento che spero di riassumere nei prossimi giorni e postare sotto questa rubrica.


"Voyager - Ai confini della conoscenza" è un programma televisivo la cui 15'a serie è andata in onda negli ultimi mesi settimanalmente su Rai Due, e si occupa soprattutto di temi legati a presunti misteri insoluti, dai fatti storici attraverso la cosiddetta archeologia misteriosa a diverse affermazioni della pseudoscienza. In onda dal 2003, ha riscontrato notevole successo di pubblico in seconda serata, inducendo RaiDue dal 2007 in poi a spostare il programma in prima serata e a distribuire alcune puntate anche su DVD in edicola.
In questo intento non ci sarebbe niente da obiettare se non fosse per il modo d’approccio scelto dai redattori del programma, approccio tipico anche usato dai sostenitori delle pseudoscienze - dagli ufologi ai sostenitori dell’Intelligent Design (ulteriore esempio). Per questo è importante prendere in considerazione quali sono le tattiche adottate dalla pseudoscienza:

1) Allo spettatore impreparato vengono presentati una grande varietà di spezzoni e fatti non verificabili in un breve intervallo di tempo, lo spettatore viene soprafatto invece di essere convinto.

2) In questo flusso di informazioni, fatti sostenuti da prove scientifiche possono deliberatamente essere mescolate con pure speculazioni o fatti da fonti non verificabili. Allo stesso tempo i tanti argomenti superficialmente toccati rende difficile all’esperto rifiutare singoli punti, per il semplice fatto della pura massa e le tante tematiche (che possono spaziare dalla biologia all’archeologia) che si dovrebbero affrontare.


3) Il sostenitore in questo caso proseguirà, o farà scendere in campo, il metodo del (presunto) “argumentum ad ignorantiam” -> dato che l’esperto non può confutare la mia ipotesi, la mia ipotesi è vera. I sostenitori dell’ID usano volentieri questo approccio: dato che con il metodo scientifico (applicabile solo nel mondo naturale) non si può dimostrare che un essere al di fuori del mondo naturale non esiste, risulta che questo fantomatico essere deve esistere. Naturalmente l’approccio contrario, cioè dimostrare con la scienza che un essere sovrannaturale esiste, metodo anch’ esso utilizzato largamente dei creazionisti, è altrettanto poco lecito.

Una varietà dell’argomento risultante dall’ignoranza e la proprio ignoranza (Ignorantia non est argumentum). L'ipotesi viene sostenuta tramite l'ignoranza del proponente, dato che non sa spiegare il fatto in ambito scientifico, o non e a conoscenza della spiegazione scientifica (anche se esiste). Ognuno di noi e ignorante (nel senso positivo della parola) in molti campi, ma alcuni sostenitori di ipotesi pseudoscientifiche deliberatamente scelgono l’ignoranza per poter promuovere le loro affermazioni, sia in buona fede, sia per scopi economici, politici o religiosi, per ottenere e tenersi un vantaggio. Il creazionismo americano vive abbastanza bene dalla vendita di libri e video in tema a persone desiderose di saper confermato le loro superstizioni, e tramite lo sponsoring da parte di importanti movimenti religiosi.

È un esempio di questo approccio anche l’affermazione nel spezzone di documentario, che ossa ritrovate siano di “esseri umani giganti”, mentre le foto pubblicate (nei libri a vendita o nelle esposizioni a pagamento) dagli stessi sostenitori mostrano chiaramente dettagli che fanno pensare che i denti di gigante in verità sono molare di proboscidati (la cui classificazione come denti di gigante ha – sic!- una lunga tradizione).


4) Notare anche come i presunti esperti interrogati non vengono ne citati ne specificati, un atteggiamento che nessuna pubblicazione seria può permettersi. Ci si può chiedere se questi esperti esistono realmente, e se si, che credenziali abbiano - purtroppo ci sono anche casi in cui un dentista o un veterinario non erano in grado di identificare un cranio di pecora (!). Le fonti di un’affermazione devono essere verificabili, è se un’affermazione straordinaria ha bisogno di prove straordinarie, e il dovere del sostenitore di una nuova ipotesi mettere a disposizione queste prove. I reperti in questione pero spesso sono andati persi o vengono tenuti sotto “stretta custodia” dagli scopritori, con la scusa che la scienza ufficiale li vorrebbe sequestrare, nascondere o distruggere. E naturalmente nel caso che un esperto esprime un parere negativo relativo al fossile in questione, la sua opinione e influenzata dalla cospirazione mondiale scientifica, confermando alla fine naturalmente la superstizione iniziale del credente.

15.12.2009

I molti Piltdown della paleontologia

"E 'meglio porre alcune domande che conoscere tutte le risposte."
James Thurber, scrittore americano e illustratore (1894-1961)

La falsificazione di fossili oggigiorno ha perlopiù scopo commerciale, molte fiere presentano fossili composti da singoli pezzi di valore minore, o completamente falsi in cemento.

Scalpore fece il cosiddetto "piltdown chicken", un falso dinosauro-uccello, la cui presentazione al pubblico fu "proposta" alla rivista National Geographic (NG) nel 1999. "Archaeoraptor" fu presentato durante una conferenza giornalistica tenuta dal NG nell'Ottobre 1999. Novembre 1999 fu poi pubblicato un articolo che prese spunto dal presunto fossile per discutere la parentela e l´evoluzione tra dinosauri e uccelli. Affermo che il fossile "era l´anello mancante tra dinosauri e uccelli che già poteva volare" e fu denominato "Archaeoraptor liaoningensis".

Immagine presa da ROWE et al. 2001.

Già questa procedura suscito la critica dei paleontologi, tra cui S.L. Olson, curatore del Museo di Scienze Naturali di Washington, la denominazione di un fossile in un organo senza "peer review" e di carattere generale non é scientifico e contro produttivo al metodo tassonomico.
Il 3. febbraio 2000, NG rilascio una notizia, in cui ammetteva che il fossile poteva essere contraffatto.
Nel Marzo Dr. Xu Xing dimostro che la coda e il resto del corpo non sembravano
combaciare. Ottobre 2000 NG pubblico un articolo in cui ammetteva che il fossile era composto da resti fossili di almeno due a tre diversi animali, tra cui un uccello (secondo uno studio condotto nel 2002 dal paleontologo Zhonghe Zhou la parte anteriore appartiene all´uccello Yanomis martini), Microraptor e un dinosauro sconosciuto (?). Secondo gli studi effettuati alla CT, il fossile era composto da 88 pezzi che rappresentavano almeno 2 specie e da 2 al massimo 5 individui.
Da notare che analisi alla TAC e una preparazione accurata del fossile avevano già sospettato diversi esperti molto prima della presentazione del fossile, a tal punto che il 20 agosto 1999 la rivista Nature, e poco dopo la rivista Science, rifiutarono di pubblicare un articolo scritti da Stephen Czerkas, Currie, Rowe, and Xu.
In questo esempio sicuramente i soldi hanno giocato un ruolo fondamentale, per l´abile artigiano chinese che ha fabbricato il fossile, per il NG che voleva vendere l´articolo, e per Czerkas, un appassionato collezionista di dinosauri, anche proprietario del fossile, e di gran lunga quello più interessato a pubblicare la scoperta per il suo museo privato nell'Utah...

Fossile di "Keichousaurus (??)", visto in vendita su e-bay...

Oggigiorno per lo scarso interesse del pubblico amatoriale non vale la pena falsificare fossili di mammiferi. Prima dell'hype dei dinosauri però, l´Inghilterra vittoriana impazziva per i mammiferi fossili. Cosi era solo una questione di tempo, finche il primo "piltdown man" fu scoperto.
Durante l´inizio del ventesimo secolo la ricerca dei nostri avi - i missing link tra uomo e animale, era un punto cruciale nel ambito della paleontologia. 1907 fu trovata una mandibola in Ge
rmania che mostrava caratteristiche intermedie tra scimmie e uomo - un buon inizio, ma gli scienziati volevano di meglio.

Nel 1908 in una cava nei pressi della città
di Piltdown nel Sussex, sud - Inghilterra, alcuni operai trovarono alcuni strane ossa, e li consegnarono all'antiquario e paleontologo/geologo amatoriale Charles Dawson (di professione avvocato). Dawson allora si mise a ricercare per conto suo, con l´aiuto di Arthur Smith Woodward, custode del dipartimento di geologia del British Museum. Dawson aveva già in passato donato diversi fossili al British Museum, ed era membro onorario della Società geologica.

Scavo delle ghiaie di Piltdown nel 1911, con Dawson (a destra) e Smith Woodward (al centro). Immagine scattata da John Frisby.
Curiosamente nelle immagini storiche della ricerca del fossile compare quasi sempre un'anatra - un indizio che il tutto era una papera?

Woodward accompagnò Dawson al sito, dove, tra Giugno e Settembre del 1912, ritrovarono insieme più frammenti di un teschio, ossa di elefante, mastodonte e denti di castoro e finalmente durante una "tiepida serata d´estate" (Woodward) la metà di una mascella, che ritenevano combaciassero con le ossa umane scoperte prima.
Woodward comincio segretamente con la ricostruzione utilizzando i frammenti a disposizione.
Il cranio ricostruito era in vari modi simile a quello dell'uomo moderno, eccetto per l'occipite (la parte del cranio che poggia sulla colonna spinale) e per le dimensioni del cervello (1070ccm), che erano circa due-terzi di quello dell'uomo moderno. Woodward poi proseguì indicando che, salvo per la presenza di due molari uguali a quelli umani, la mascella trovata era indistinguibile da quella di un moderno, giovane scimpanzé.

Il 18. D
icembre 1912 Woodward presento il tutto davanti ad un grande pubblico , e propose che il fossile rappresentasse un anello mancante evolutivo tra la scimmia e l'uomo, poiché la combinazione di un cranio uguale a quello umano con una mandibola uguale a quella di una scimmia tendeva a sostenere il concetto allora prevalente in Inghilterra, che l'evoluzione dell'essere umano fosse guidata dal cervello.
Fin quasi dal primo momento, la ricostruzione di Woodward dei frammenti di Piltdown fu aspramente messa in discussione. Molti dichiaravano che le parti fossili non avessero niente a che fare l´una con l´altra, il teschio sembrava troppo moderno per combaciare con una mandibola dai tratti cosi scimmieschi. Al Royal College of Surgeons le copie degli stessi frammenti usati dal British Museum nella loro ricostruzione furono usate dall´anatomo Arthur Keith per produrre un modello totalmente diverso, uno che nelle dimensioni del cervello e in altre fattezze rassomigliava all'uomo moderno (sopportando secondo Keith la sua teoria dell´antichità della specie Homo sapiens).

La ricostruzione del teschio di Piltdown secondo Woodward (in alto) e Keith (in basso).

Malgrado queste differenze, comunque, non sembra che la possibilità di un vero e proprio falso sia stata formulata relativamente al cranio, e cosi fu coniata una nuova specie, l´Eoanthropus dawsoni.

Col passar degli anni, ulteriori scoperte furono fatte a Piltdown: ossa d´animali, un oggetto che ricordava una mazza da cricket (!) e due (?) ulteriori teschi. Nel 1915, Dawson affermò di aver trovato frammenti di un secondo cranio (Piltdown II) ad un sito a circa due miglia ( o tre chilometri) di distanza dai ritrovamenti originali. Da quello che si sa il sito non è mai stato identificato e i ritrovamenti sembrano essere completamente non documentati. Woodward stesso sembra non aver mai visitato il secondo sito.
Dawson mori nell´Agosto 1916, lasciando come erede della scoperta del "primo inglese" Woodward, che presento le ulteriori scoperte nel 1917 alla Societa Geologica, i nuovi fossili sembravano confermare che si aveva scoperto una nuova specie di uomo prmitivo.

All´estero la scoperta veniva accolta con piú scetticismo. Marcellin Boule, un esperto francese del paleolitico, nell´1921, esaminando il fossile dichiaro che si trattava di due specie distinte, se non un falso composto (!). L´americano Gerrit Miller concluse anch´esso che si trattava di diversi fossili, e che la mandibola apparteneva a una specie di scimpanzé sconosciuta (Pan vetus). Negli anni venti, Franz Weidenreich esaminò i resti e riportò correttamente che consistevano di un cranio umano moderno e di una mascella di orangutan con denti limati.

Pero alla finfine mancava la prova definitiva che Piltdown era un imbroglio, e per i prossimi tre decenni l´uomo di Piltdown influenzo gli esperti a pensare che la caratteristica più importante dell´uomo primitivo fosse una grande capacitá cerebrale, cioè che il cervello grande era un carattere molto antico. Altri fossili, come l´uomo di Neandertal che sembravano mostrare minore intelligenza (ironico che la capacità dell´teschio di questa specie é perfino maggiore di quella odierna) furono interpretati come linee evolutive secondarie, estinte dato che non portarono all´superiore uomo moderno.

Pero ulteriore scoperte, sopratutto nell´Africa mostravano che Piltdown non trovava posto nel quadro generale dell´evoluzione umana. Anche la scoperta dei resti fossili di Swanscombe, anch´essi nell´Inghilterra, che mostravano una capacità cranica molto superiore a Piltdown, ma provenivano da sedimenti simili (ghiaie fluviali), non sopportava l´ipotesi dell´uomo di Piltdown.

Un altro indizio geologico finalmente svelo l´inganno, nell´ottobre 1948 il geologo Kenneth Oakley esamino il contenuto di fluoro delle ossa degli animali ritrovati (sicuramente del Pleistocene ) e dei resti di Piltdown. Mentre le ossa contenevano fino a 3% di fluoro, Piltdown ne mostrava appena 0,2%. Oramai troppi dettagli non combaciavano.

Kenneth Oakley (a sinistra) esamina insieme a L.E. Parsons la mandibola di Piltdown.

L'Uomo di Piltdown fu rivelato essere un falso composito, metà scimmia e metà uomo. Esso consisteva di un teschio umano di età compresa tra i 50.000 anni, e di una mandibola vecchia alcuni decenni di un orangutan. L'aspetto invecchiato era stato prodotta macchiando le ossa con una soluzione di ferro e con acido cromico. L'esame microscopico rivelò le tracce della lima, da cui si dedusse che qualcuno aveva limato i denti sino a dar loro una forma più adatta a quella che era la dieta umana.

Per il falsario, l'area dove la mascella si univa al cranio aveva presentato problemi superati con il semplice stratagemma di spezzare i terminali della mascella. I denti canini nella stessa erano poi stati limati per farli corrispondere, e fu questa modifica a far dubitare dell'autenticità dell'intero reperto. Per caso, si osservò che la cuspide di uno dei molari aveva un angolo molto diverso da quello dell'altro dente. Un esame più accurato condotto al microscopio rivelò a quel punto le tracce di fresatura, e da questo si dedusse che la fresatura aveva avuto lo scopo di alterare la forma dei denti, che nella scimmia è molto diversa da quella dei denti umani.

Il falsario non fu mai identificato, pero un sospetto ricadde su Dawson (che pero in fondo aveva già una buona reputazione), che cosi avrvebbe ingannanto il povero Woodward, considerato a suo tempo uomo onesto al di sopra di ogni sospetto, acquirendo fama scientifica. - come il sospetto nel corso dei tempi é caduto su ogni persona involta nel "caso".

D´altra parte l´oggetto a forma di mazza per alcuni autori é indizio che ci fu un terzo uomo, che dopo il riuscito scherzo cerco di smascherare la truffa (inutilmente).

È interessante notare che entrambi i fossili sono stati usati ancora di recente dalla "scienza" creazionistica come prove contro l´evoluzione - ignorando il progresso scientifico degli ultimi 100 anni - ma di questo nella prossima puntata...

08.12.2009

Therocephalia, i terapsidi dimenticati

I Therocephalia sono un gruppo estinto di vertebrati terrestri dal gruppo dei Terapsidi, imparentati con i più conosciuti - e per la loro affinità ai mammiferi meglio studiati - Cinodonti. Compaiono la prima volta in depositi del Permiano medio in Sud Africa, per diffondersi durante l´intero Permiano in Russia e Cina. Nel Triassico i reperti divengono più rari, anche se alcuni reperti sono conosciuti perfino dall`Antartide. Erano animali grandi, perlopiù predatori, anche se per il genere Bauria del Sud Africa viene supposto un modo di vita erbivoro.

Moschorhinus, rappresentante dei Therocephalia.

Uno studio condotto sulla struttura dello scheletro e sopratutto su caratteri morfologici del cranio di 23 generi, comparati con 7 generi di Terapsidi, ha evidenziato meglio la posizione evolutiva id questo gruppo. Secondo la ricerca condotta, i Therocephalia hanno sviluppati durante il Permiano-Triassico caratteri simili ai Cinodonti, pur percorrendo una loro propria linea evolutiva, parallela ai Cinodonti.

FONTE:

HUTTENLOCKER, A. (2009): An investigation into the cladistic relationships and monophyly of therocephalian therapsids (Amniota: Synapsida). Zoological Journal of the Linnean Society, 157: 865-891.

06.12.2009

Sopravvivere alla fine del mondo

La più grande estinzione di massa avvenuta sulla terra é quella di fine Permiano, 252 milioni di anni fa. Le sue cause sono ancora poche chiare, un’ipotesi suggerisce un cambiamento climatico (probabilmente un eccessivo riscaldamento) causato da immense eruzioni vulcaniche nell´odierna Siberia.

La (ri)scoperta e lo studio di fossili collezionati 30 anni fa da un spedizione nella catena di montagne transantartide ora ha gettato nuova luce sul cambiamento della fauna a quei tempi.Una nuova specie fossile suggerisce che alcune linee di animali terrestri sopravissero l´estinzione in aree con un clima più mite a quei tempi. Jörg Fröbisch e Kenneth D. Angielczyk del Field Museum insieme a Christian A. Sidor dell´Università di Washington hanno identificato un "rettile-mammifero" che sopravisse l´estinzione in Antartide, denominato Kombuisia antarctica, rappresentante dei Dicynodontia. L´Antartide si trovava già a quei tempi nella zona polare della terra, ma non era coperta da ghiaccio e neve, anche se verosimilmente il clima era relativamente "freddo" e con delle stagioni annue.

Il punto di ritrovo del fossile e ricostruzione dell' animale - immagine secondo Fröbisch, Angielczyk e Sido.

I resti fossili suggeriscono che animali di piccole a medie dimensioni hanno sopravissuto con più successo, forse ibernando o sfruttando la possibilità di scavare delle tane.
È interessante notare che la scoperta é stata "prevista" dai ricercatori tramite fossili dello stesso genere Kombuisia del Triassico sudafricano, che suggeriva che antenati dovevano esistere nella regione, e, infatti, il continente africano e continente antartico erano connessi in quel periodo.


FONTE:

FRÖBISCH, J.; ANGIELCZYK, K.D. & SIDOR, C.A. (2009): The Triassic dicynodont Kombuisia (Synapsida, Anomodontia) from Antarctica, a refuge from the terrestrial Permian-Triassic mass extinction. Naturwissenschaften, pubblicato online Dic 3. 2009

La strana fisiologia di Myotragus

Secondo uno studio condotto sull´estinto capride endemico Myotragus balearicus - endemico dell´isola di Mallorca tra i 5 milioni d´anni fa e 5000/3000 anni fa, questo mammifero aveva sviluppato una caratteristica molto inusuale per sopravvivere su un'isola povera di risorse e cosi "energia" vitale.

Studiando le ossa i ricercatori hanno riscontrato una struttura molto più simile a quello dei rettili, con fasi di crescita lenta o completamente mancante. Le linee di mancata crescita LAG (lines of arrested growth) erano conosciuti sporadicamente in cervidi, ma Myotragus sembra che abbia regolato la sua fisiologia ciclicamente e forse in parte anche seconda temperatura d´ambiente o disponibilità di acqua/cibo- simile a rettili esotermici.

Myotragus balearicus, immagine presa da Wikipedia.

FONTE:

KÖHLER, M. & MOYA-SOLA, S. (2009): Physiological and life history strategies of a fossil large mammal in a resource-limited environment. PNAS doi/10.1073/pnas.0813385106

08.11.2009

Arcantiodelphys - un nuovo genere di marsupiale primitivo

Viene segnalato la scoperta di una nuova specie di mammifero del Cenomano basale del sud ovest della Francia, un piccolo dente che é riferibile ad un "marsupiale" primitivo, pero un mammifero allo stesso tempo molto moderno per quel periodo.

Il molare superiore scoperto di Arcantiodelphys marchandi.

Arcantiodelphys marchandi genere e specie nuova (VULLO et al. 2009) mostra molti caratteri che finora erano conosciuti in rappresentanti dei Marsupialiformes (che comprendono sia
i marsupiali, che forme affini più primitive) del Cretacico Nordamericano. L´affinità di entrambi i gruppi con mammiferi primitivi dell´Asia potrebbe gettare nuova luce sull´evoluzione dei Marsupiali, due ipotesi sono possibili: 1) Le radici dei Marsupiali viene collocata in Asia, da dove si sarebbero poi dispersi tramite l la lingua di terra che collegava l´Asia e l´America - la futura Europa, oppure la prima migrazione avvenne sul continente Americano, da cui si sarebbero dispersi, colonizzando anche l´Europa.


FONTE:

VULLO et al. (2009): The oldest modern therian mammal from Europe and its bearing on stem marsupial paleobiogeography.

23.10.2009

La cultura di fratello scimmia

L'uomo volentieri si ritiene unico nel suo genere - così anche nella capacità di sviluppare una cultura. Ma anche in scimpanzé selvatici, i nostri parenti più stretti, c'è qualcosa di simile a una cultura. Si tratta di modelli di comportamento che non sono né innati né acquisiti attraverso semplici tentativi - spiegazioni spesso usate per molti comportamenti osservati in natura.


Anche nelle scimmie abitudini e conoscenza possono essere trasmesse e divulgate all'interno del gruppo sociale, portando a comportamenti e soluzioni di problemi molto diversi tra gruppo geograficamente molto “vicini”, ma separati profondamente dal loro bagaglio culturale. La ricerca è stata annunciata da scienziati dell’università St. Andrews in Scozia nella rivista Current Biology.

Per testare la facoltà degli scimpanzé a solvere un problema, i ricercatori hanno nascosto del miele in una cavità appositamente preparata.

Un gruppo di scimpanzé studiati nella foresta di Kibale, nell’Uganda, hanno ben presto usato dei bastoni per arrivare al tanto desiderato miele nascosto. Un altro gruppo di scimpanzé nella vicina foresta di Budongo, invece ha escogitato un altro metodo: per ottenere il miele ha usato delle foglie masticate come una sorta di spugna.
Sorprendentemente il gruppo di Kibale conosce l’ uso di questo tipo di spugna, ma lo usa solamente per raggiungere dell'acqua nelle cavità degli alberi.
La velocità nell’risolvere il problema ha stupito i ricercatori, e anche le differenze osservate – le due popolazione, cosi i ricercatori – hanno potuto sfruttare conoscenze già esistenti per risolvere il problema nuovo, ma allo stesso tempo hanno sviluppato strategia diverse a seconda della loro cultura preesistente.

16.08.2009

La fauna di Jehol

Le formazioni di Yixian e Jiufotang, che comprendono una vasta area nella Mongolia e China nord-est, hanno restituito fossili eccezionalmente preservati di piante, invertebrati, dinosauri, uccelli e mammiferi - guadagnandosi per questo fatto la denominazione di "Pompei del mesozoico" .

Questi fossili comunemente vengono attribuiti alla cosidetta fauna di Jehol, é rappresentano un importante tassello per studiare l´evoluzione degli uccelli e delle prime angiospermie (piante coi fiori) e la radiazione dei mammiferi placentali.


Nella cava di Sihetun, quasi mille chilometri a nord di Beijing, si apre una finestra su un mondo di 120 a 140 milioni di anni fa, il periodo del Giurassico superiore al Cretacico inferiore. I sedimenti fini dei biota di Jehol (dal nome di un antica citta reale e della provincia) che si estendono dalla Mongolia alla Corea, fino all´altopiano del Tibet, contengono talmente molti fossili diversi, che possibiltano la ricostruzione di un intero ecosistema del periodo dei dinosauri. Sono conservati vertebrati terrestri e acquatici, viventi in laghi e fiumi, insiema a piante e invertebrati che fungevano da base del ecosistema.
Ma come si sviluppo questa straordinaria lagerstätte di fossili in gran parte ancora articolati, con dinosauri dove si riconosceva il contenuto dello stomaco, indizio che i corpi non furono trasportati, esposti alle intemperie o saprofaghi, indizio che la morte e la sedimentazione fú svelta e efficace.

Fu una catastrofe a uccidere tutti questi animali? Tra strati di colore grigio spiccano piú raramente strati di colore giallo - strati di pomice vulcanica. Immense eruzioni vulcaniche devono avere ucciso gli animali, che poi si depositarono nei bassi laghi nel paesaggio. Un pterosauro é stato trovato con il suo stesso osso dell´ala conficato nelle fauci, forse l´onda d´urto ha scaraventato l´animale in questa posizione, o l´animale morente si é morso nell´ala. Queste improvvise morte devono essere accadute diverse volte, forse proprio questo ambiente ostile ha favorito la radiazione e l´evoluzione degli animali di Jehol.


Ora grazie agli isotopi dell´Argon si é riuscito a datatre con precisione l´eta di queste due formazioni. Le datazioni sono state effettuata su sei campioni di tufo e due di basalto. Il basalto della parte superiore della formazione di Yixian é risultato avere un´eta di 129,7±0,5 milioni di anni, mentre il tufo della parte inferiore della formazione di Jiufotang ha un eta di 122,1±0,3 milioni di anni. Questi dati dimostrano che l´intera formazione di Yixian si é depositata nel Cretacico superiore in un periodo di 7 milioni di anni.


CHANG et al. (2009): High-precision 40Ar/39Ar age for the Jehol Biota. Palaeogeography, Palaeoclimatology, Palaeoecology
Volume 280, Issues 1-2, 1: 94-104

06.08.2009

Un mondo (per)di cani


Nella parte orientale del continente asiatico si riscontra una notevole diversità genetica tra i cani - per questo un'ipotesi sulla nascita della relazione uomo-animale collocava in questa regione la domesticazione del lupo, dato che con passare di più tempo più razze si poterono sviluppare.

Nuove analisi effettuate da un gruppo di ricercatori della Cornell University di Ithaca hanno pero individuati ulteriori punti "caldi". I ricercatori si basano su profili genetici di cani provenienti dall' Egitto, Uganda, Namibia sul continente Africano, e Puerto Rico e Stati Uniti sul continente Americano. Per prima cosa i scienziati hanno controllato se gli animali mostravano affinità genetiche con razze di cani del vecchio continente, escludendo queste, dato che risultavano dei ibridi tra le popolazioni indigeni e razze portati dai coloni. Fatto questo, comunque i dati delle cani indigeni mostrano una diversità comparabile con la regione asiatica.
Secondo gli autori, l´alta diversità si basa sulla rapida diffusione dei primi cani addomesticati con i loro padroni, con una successiva forte radiazione e sviluppo delle tante razze di cani conosciuti oggigiorno.

BOYKO et al. (2009): Complex population structure in African village dogs and its implications for inferring dog domestication history. PNAS online

05.08.2009

Mammiferi e cambiamento climatico

Il cambiamento climatico attuale ha o avrà effetti sulla fauna e flora attuale, e se si, quanto radicale sarà questo cambiamento? Una possibile risposta a questa importante domanda viene attraverso lo studio dei cambiamenti del passato, sia climatici che negli organismi.
Il Cenozoico conobbe diverse fasi di mutamenti radicali del clima - la prima si verifico 55,8 milioni di anni fa, il cosiddetto Massimo Termale Paleocene-Eocene (Paleocene-Eocene Thermal Maximum "PETM"), che in un arco di appena 170.000 anni vide un inalzamento della temperatura globale di 5°C. Tra i 53 ai 50 milioni di anni si avrà un’ ulteriore fase molto calda (Eocene Climatic Optimum EECO), con temperature degli oceani piú alti e precipitazioni abbondanti sui continenti, con un deterioramento del clima tra i 50 ai 47 milioni di anni.


Uno studio condotto sulla diversità della fauna nordamericana a quei tempi mostra che durante l´innalzamento delle temperature si osserva un incremento della diversità di specie di mammiferi, seguita da una fase relativamente stabile senza ulteriori radiazioni. Duranti di fasi di deterioramento climatico invece la biodiversità diminuisce, spesso dominata da pochi generi - per esempio il genere vincente durante l´ultima fase climatica fu il piccolo Hyopsodus (Condylarthra).

FONTE IMMAGINE

I ricercatori assumono che temperature alte e precipitazioni abbondanti favorirono il sviluppo della flora e diversi habitat con altrettanto nicchie in cui nuove specie si poterono adattare.

WOODBURNE, M.O.; GUNNELL, G.F. & STUCKY, R.K. (2009): Climate directly influences Eocene mammal faunal dynamics in North America. PNAS, 03.08.2009