15.12.2009

I molti Piltdown della paleontologia

"E 'meglio porre alcune domande che conoscere tutte le risposte."
James Thurber, scrittore americano e illustratore (1894-1961)

La falsificazione di fossili oggigiorno ha perlopiù scopo commerciale, molte fiere presentano fossili composti da singoli pezzi di valore minore, o completamente falsi in cemento.

Scalpore fece il cosiddetto "piltdown chicken", un falso dinosauro-uccello, la cui presentazione al pubblico fu "proposta" alla rivista National Geographic (NG) nel 1999. "Archaeoraptor" fu presentato durante una conferenza giornalistica tenuta dal NG nell'Ottobre 1999. Novembre 1999 fu poi pubblicato un articolo che prese spunto dal presunto fossile per discutere la parentela e l´evoluzione tra dinosauri e uccelli. Affermo che il fossile "era l´anello mancante tra dinosauri e uccelli che già poteva volare" e fu denominato "Archaeoraptor liaoningensis".

Immagine presa da ROWE et al. 2001.

Già questa procedura suscito la critica dei paleontologi, tra cui S.L. Olson, curatore del Museo di Scienze Naturali di Washington, la denominazione di un fossile in un organo senza "peer review" e di carattere generale non é scientifico e contro produttivo al metodo tassonomico.
Il 3. febbraio 2000, NG rilascio una notizia, in cui ammetteva che il fossile poteva essere contraffatto.
Nel Marzo Dr. Xu Xing dimostro che la coda e il resto del corpo non sembravano
combaciare. Ottobre 2000 NG pubblico un articolo in cui ammetteva che il fossile era composto da resti fossili di almeno due a tre diversi animali, tra cui un uccello (secondo uno studio condotto nel 2002 dal paleontologo Zhonghe Zhou la parte anteriore appartiene all´uccello Yanomis martini), Microraptor e un dinosauro sconosciuto (?). Secondo gli studi effettuati alla CT, il fossile era composto da 88 pezzi che rappresentavano almeno 2 specie e da 2 al massimo 5 individui.
Da notare che analisi alla TAC e una preparazione accurata del fossile avevano già sospettato diversi esperti molto prima della presentazione del fossile, a tal punto che il 20 agosto 1999 la rivista Nature, e poco dopo la rivista Science, rifiutarono di pubblicare un articolo scritti da Stephen Czerkas, Currie, Rowe, and Xu.
In questo esempio sicuramente i soldi hanno giocato un ruolo fondamentale, per l´abile artigiano chinese che ha fabbricato il fossile, per il NG che voleva vendere l´articolo, e per Czerkas, un appassionato collezionista di dinosauri, anche proprietario del fossile, e di gran lunga quello più interessato a pubblicare la scoperta per il suo museo privato nell'Utah...

Fossile di "Keichousaurus (??)", visto in vendita su e-bay...

Oggigiorno per lo scarso interesse del pubblico amatoriale non vale la pena falsificare fossili di mammiferi. Prima dell'hype dei dinosauri però, l´Inghilterra vittoriana impazziva per i mammiferi fossili. Cosi era solo una questione di tempo, finche il primo "piltdown man" fu scoperto.
Durante l´inizio del ventesimo secolo la ricerca dei nostri avi - i missing link tra uomo e animale, era un punto cruciale nel ambito della paleontologia. 1907 fu trovata una mandibola in Ge
rmania che mostrava caratteristiche intermedie tra scimmie e uomo - un buon inizio, ma gli scienziati volevano di meglio.

Nel 1908 in una cava nei pressi della città
di Piltdown nel Sussex, sud - Inghilterra, alcuni operai trovarono alcuni strane ossa, e li consegnarono all'antiquario e paleontologo/geologo amatoriale Charles Dawson (di professione avvocato). Dawson allora si mise a ricercare per conto suo, con l´aiuto di Arthur Smith Woodward, custode del dipartimento di geologia del British Museum. Dawson aveva già in passato donato diversi fossili al British Museum, ed era membro onorario della Società geologica.

Scavo delle ghiaie di Piltdown nel 1911, con Dawson (a destra) e Smith Woodward (al centro). Immagine scattata da John Frisby.
Curiosamente nelle immagini storiche della ricerca del fossile compare quasi sempre un'anatra - un indizio che il tutto era una papera?

Woodward accompagnò Dawson al sito, dove, tra Giugno e Settembre del 1912, ritrovarono insieme più frammenti di un teschio, ossa di elefante, mastodonte e denti di castoro e finalmente durante una "tiepida serata d´estate" (Woodward) la metà di una mascella, che ritenevano combaciassero con le ossa umane scoperte prima.
Woodward comincio segretamente con la ricostruzione utilizzando i frammenti a disposizione.
Il cranio ricostruito era in vari modi simile a quello dell'uomo moderno, eccetto per l'occipite (la parte del cranio che poggia sulla colonna spinale) e per le dimensioni del cervello (1070ccm), che erano circa due-terzi di quello dell'uomo moderno. Woodward poi proseguì indicando che, salvo per la presenza di due molari uguali a quelli umani, la mascella trovata era indistinguibile da quella di un moderno, giovane scimpanzé.

Il 18. D
icembre 1912 Woodward presento il tutto davanti ad un grande pubblico , e propose che il fossile rappresentasse un anello mancante evolutivo tra la scimmia e l'uomo, poiché la combinazione di un cranio uguale a quello umano con una mandibola uguale a quella di una scimmia tendeva a sostenere il concetto allora prevalente in Inghilterra, che l'evoluzione dell'essere umano fosse guidata dal cervello.
Fin quasi dal primo momento, la ricostruzione di Woodward dei frammenti di Piltdown fu aspramente messa in discussione. Molti dichiaravano che le parti fossili non avessero niente a che fare l´una con l´altra, il teschio sembrava troppo moderno per combaciare con una mandibola dai tratti cosi scimmieschi. Al Royal College of Surgeons le copie degli stessi frammenti usati dal British Museum nella loro ricostruzione furono usate dall´anatomo Arthur Keith per produrre un modello totalmente diverso, uno che nelle dimensioni del cervello e in altre fattezze rassomigliava all'uomo moderno (sopportando secondo Keith la sua teoria dell´antichità della specie Homo sapiens).

La ricostruzione del teschio di Piltdown secondo Woodward (in alto) e Keith (in basso).

Malgrado queste differenze, comunque, non sembra che la possibilità di un vero e proprio falso sia stata formulata relativamente al cranio, e cosi fu coniata una nuova specie, l´Eoanthropus dawsoni.

Col passar degli anni, ulteriori scoperte furono fatte a Piltdown: ossa d´animali, un oggetto che ricordava una mazza da cricket (!) e due (?) ulteriori teschi. Nel 1915, Dawson affermò di aver trovato frammenti di un secondo cranio (Piltdown II) ad un sito a circa due miglia ( o tre chilometri) di distanza dai ritrovamenti originali. Da quello che si sa il sito non è mai stato identificato e i ritrovamenti sembrano essere completamente non documentati. Woodward stesso sembra non aver mai visitato il secondo sito.
Dawson mori nell´Agosto 1916, lasciando come erede della scoperta del "primo inglese" Woodward, che presento le ulteriori scoperte nel 1917 alla Societa Geologica, i nuovi fossili sembravano confermare che si aveva scoperto una nuova specie di uomo prmitivo.

All´estero la scoperta veniva accolta con piú scetticismo. Marcellin Boule, un esperto francese del paleolitico, nell´1921, esaminando il fossile dichiaro che si trattava di due specie distinte, se non un falso composto (!). L´americano Gerrit Miller concluse anch´esso che si trattava di diversi fossili, e che la mandibola apparteneva a una specie di scimpanzé sconosciuta (Pan vetus). Negli anni venti, Franz Weidenreich esaminò i resti e riportò correttamente che consistevano di un cranio umano moderno e di una mascella di orangutan con denti limati.

Pero alla finfine mancava la prova definitiva che Piltdown era un imbroglio, e per i prossimi tre decenni l´uomo di Piltdown influenzo gli esperti a pensare che la caratteristica più importante dell´uomo primitivo fosse una grande capacitá cerebrale, cioè che il cervello grande era un carattere molto antico. Altri fossili, come l´uomo di Neandertal che sembravano mostrare minore intelligenza (ironico che la capacità dell´teschio di questa specie é perfino maggiore di quella odierna) furono interpretati come linee evolutive secondarie, estinte dato che non portarono all´superiore uomo moderno.

Pero ulteriore scoperte, sopratutto nell´Africa mostravano che Piltdown non trovava posto nel quadro generale dell´evoluzione umana. Anche la scoperta dei resti fossili di Swanscombe, anch´essi nell´Inghilterra, che mostravano una capacità cranica molto superiore a Piltdown, ma provenivano da sedimenti simili (ghiaie fluviali), non sopportava l´ipotesi dell´uomo di Piltdown.

Un altro indizio geologico finalmente svelo l´inganno, nell´ottobre 1948 il geologo Kenneth Oakley esamino il contenuto di fluoro delle ossa degli animali ritrovati (sicuramente del Pleistocene ) e dei resti di Piltdown. Mentre le ossa contenevano fino a 3% di fluoro, Piltdown ne mostrava appena 0,2%. Oramai troppi dettagli non combaciavano.

Kenneth Oakley (a sinistra) esamina insieme a L.E. Parsons la mandibola di Piltdown.

L'Uomo di Piltdown fu rivelato essere un falso composito, metà scimmia e metà uomo. Esso consisteva di un teschio umano di età compresa tra i 50.000 anni, e di una mandibola vecchia alcuni decenni di un orangutan. L'aspetto invecchiato era stato prodotta macchiando le ossa con una soluzione di ferro e con acido cromico. L'esame microscopico rivelò le tracce della lima, da cui si dedusse che qualcuno aveva limato i denti sino a dar loro una forma più adatta a quella che era la dieta umana.

Per il falsario, l'area dove la mascella si univa al cranio aveva presentato problemi superati con il semplice stratagemma di spezzare i terminali della mascella. I denti canini nella stessa erano poi stati limati per farli corrispondere, e fu questa modifica a far dubitare dell'autenticità dell'intero reperto. Per caso, si osservò che la cuspide di uno dei molari aveva un angolo molto diverso da quello dell'altro dente. Un esame più accurato condotto al microscopio rivelò a quel punto le tracce di fresatura, e da questo si dedusse che la fresatura aveva avuto lo scopo di alterare la forma dei denti, che nella scimmia è molto diversa da quella dei denti umani.

Il falsario non fu mai identificato, pero un sospetto ricadde su Dawson (che pero in fondo aveva già una buona reputazione), che cosi avrvebbe ingannanto il povero Woodward, considerato a suo tempo uomo onesto al di sopra di ogni sospetto, acquirendo fama scientifica. - come il sospetto nel corso dei tempi é caduto su ogni persona involta nel "caso".

D´altra parte l´oggetto a forma di mazza per alcuni autori é indizio che ci fu un terzo uomo, che dopo il riuscito scherzo cerco di smascherare la truffa (inutilmente).

È interessante notare che entrambi i fossili sono stati usati ancora di recente dalla "scienza" creazionistica come prove contro l´evoluzione - ignorando il progresso scientifico degli ultimi 100 anni - ma di questo nella prossima puntata...

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