05.08.2009

Mammiferi e cambiamento climatico

Il cambiamento climatico attuale ha o avrà effetti sulla fauna e flora attuale, e se si, quanto radicale sarà questo cambiamento? Una possibile risposta a questa importante domanda viene attraverso lo studio dei cambiamenti del passato, sia climatici che negli organismi.
Il Cenozoico conobbe diverse fasi di mutamenti radicali del clima - la prima si verifico 55,8 milioni di anni fa, il cosiddetto Massimo Termale Paleocene-Eocene (Paleocene-Eocene Thermal Maximum "PETM"), che in un arco di appena 170.000 anni vide un inalzamento della temperatura globale di 5°C. Tra i 53 ai 50 milioni di anni si avrà un’ ulteriore fase molto calda (Eocene Climatic Optimum EECO), con temperature degli oceani piú alti e precipitazioni abbondanti sui continenti, con un deterioramento del clima tra i 50 ai 47 milioni di anni.


Uno studio condotto sulla diversità della fauna nordamericana a quei tempi mostra che durante l´innalzamento delle temperature si osserva un incremento della diversità di specie di mammiferi, seguita da una fase relativamente stabile senza ulteriori radiazioni. Duranti di fasi di deterioramento climatico invece la biodiversità diminuisce, spesso dominata da pochi generi - per esempio il genere vincente durante l´ultima fase climatica fu il piccolo Hyopsodus (Condylarthra).

FONTE IMMAGINE

I ricercatori assumono che temperature alte e precipitazioni abbondanti favorirono il sviluppo della flora e diversi habitat con altrettanto nicchie in cui nuove specie si poterono adattare.

WOODBURNE, M.O.; GUNNELL, G.F. & STUCKY, R.K. (2009): Climate directly influences Eocene mammal faunal dynamics in North America. PNAS, 03.08.2009

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