16.04.2010

Paleontologia dei vertebrati in Italia

A distanza di 25 anni dalla pubblicazione de "I vertebrate fossili", catalogo della mostra allestita al Palazzo della Gran Guardia a Verona nel 1980, questo volume presenta un panorama aggiornato dello stato delle conoscenze sui vertebrate fossili italiani, i quali, pur essendo relativamente rari nella documentazione paleontologica rispetto ai resti fossili di invertebrate, hanno grandissimo significato paleobiografico, paleoambientale e biostratigrafico.

Fig.1. Copertina

La nuova pubblicazione segue le orme del primo atlante, con un'iconografia accattivante e con reperti raramente segnalati. Purtroppo - da male in peggio in rispetto con il primo atlante- si è deciso di togliere completamente cartine o riferimenti geografici dal testo.


In questi 25 anni le ricerche sui vertebrati fossili hanno avuto uno straordinario sviluppo con il riconoscimento di nuovi taxa, la segnalazione di nuovi depositi, lo sviluppo dell' analisi tafonomia, la ricerca di correlazioni con depositi marini, la definizione si scale biocronologiche dettagliate e la integrazione dei dati paleontologici con quelli isotopici e paleo magnetici, oltre che con datazione radiometriche e geochimiche. Il volume registra puntualmente tutte le novità che sono emerse in questi anni.
I vertebrati fossili sono presentati secondo un ordine cronologico, a partire dal Paleozoico superiore fino al Quaternario e nei singoli capitoli, curati da specialisti nel settore o studiosi che hanno condotto attivamente ricerca sui reperti o luoghi menzionati, sono esposti i risultati delle ricerche condotte sia sui vertebrati marini che continentali di singoli giacimenti o periodi.

I depositi cenozoici risultano straordinariamente ricchi di resti di ambienti, e alcuni dei nuovi siti segnalati presentano un interesse globale sotto l'aspetto paleo ambientale e paleo biologico. I depositi a vertebrati continentali pleistocenici sono ordinati in uno schema biocronologico preciso e ben documentato. Le ricerche sui vertebrati pleistocenici insulari hanno dati interessanti risultati con il riconoscimento di successive fasi di dispersione di "Complessi faunistici" dal continente alle isole.
La descrizione della litologia dei depositi e il richiamo ai resti di altri organismi che frequentemente accompagnano i vertebrati marini tende a ricostruire il quadro ambientale che ha controllato la vita, la morte e i processi di fossilizzazione dei diversi taxa. I frequenti richiami all'affinità tra i taxa presenti in Italia e quelli noti in altre aree geografiche mettono in luce il significato paleo biografico globale di alcuni dei vertebrati fossili italiani e illustrano la successione degli eventi che hanno preceduto la formazione della penisola cosi come è attualmente.

La maturazione di una nuova sensibilità nei confronti dei depositi fossiliferi come documenti della storia del territorio e come monumenti naturali da conoscere e valorizzare, ha cambiato l'atteggiamento dei ricercatori e ha dato luogo a iniziative volte alla tutela, alla valorizzazione e fruizione del patrimonio paleontologico.
Purtroppo non tutte le iniziative finora hanno avuto successo, dato che il mulino burocratico lavora in tempi spesso superiori a quelli geologici.
Ricercatori professionisti spesso sono limitati sia nella risorsa tempo che in quella delle finanze (soprattutto negli ultimi tempi). Per monitorare l'intero territorio per questo la collaborazione con appassionati e dilettanti è essenziale, un fatto trascurato troppo spesso in modo negligente dai ricercatori stessi.
Molte segnalazioni di siti importanti provengono da appassionati raccoglitori di fossili, Si ha voluto sottolineare anche questo aspetto in un'opera per la quale si è scelto di utilizzare, nel rispetto del rigore scientifico, un linguaggio semplice e comprensibile anche da non specialisti e che potrà avere anche un valore educativo stimolando lo spirito di osservazione di qualche appassionato. Per chi ne volesse sapere in più, alla fine dei singoli capitolo viene messo a disposizione una lista essenziale di riferimenti scientifici.

Fig.2.
Fig.3.

Indice del volume:
Introduzione
Cenni di Storia della Paleontologia dei vertebrati in Italia

Ricerca, recupero e progetti di valorizzazione
Insularità e vertebrati terrestri endemici
PALEOZOICO E MESOZOICO

Il Permo-Triassico marino - I siti minori
I vertebrati continentali del Paleozoico e Mesozoico

Il Triassico medio delle Prealpi Lombarde
Il Norico marino dell'Italia Settentrionale

Il Giurassico marino
Il Cretaceo marino
IL PALEOGENE

I vertebrati marini
I vertebrati continentali
IL MIOCENE
I vertebrati marini I vertebrati della Pietra Leccese
Le terre emerse del Miocene
I vertebrati continentali
Le associazioni a vertebrati continentali del Messiniano
IL PLIO-PLEISTOCENE

I vertebrati marini

-I vertebrati Marini del Fiume Marecchia
-Il giacimento di Orciano (Pisa)
Le faune a mammiferi del Plio-Pleistocene
-L'area di Villafranca d'Asti e L' Unita Faunistica di Triversa

-I mammiferi fossili del ramo sud-occidentale del Bacino Tiberino, Umbria
-Poggio Rosso (Valdarno superiore)
-I vertebrati fossili delle ligniti di Pietrafitta, Bacino di Tavernelle/Pietrafitta

-Torre in Pietra

-La Polledrara di Cecanibbio (Roma)

-La Caverna Generosa: un tipico deposito di Grotta ad Ursus spelaeus

I VERTEBRATI DELLE ISOLE
La Sardegna
La Sicilia

Le isole minori

BIBLIOGRAFIA:
BONFIGLIO, L. (2005): Paleontologia dei vertebrati in Italia – Evoluzione biologica, significato ambientale e paleogeografia. Museo di Storia Naturale - Verona.
FERRETTI, A. (2005): Paleolibreria. PaleoItalia 13, Novembre 2005.

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