14.02.2010

I vertebrati fossili italiani - Catalogo Della Mostra

"L´opera "I vertebrati fossili italiani", curata da Lorenzo Sorbini e pubblicata nel 1980, é da tempo esauritissima; e gli studiosi da anni ne invocavano la riedizione. Si tratta, infatti, di un lavoro di grande rilievo nel campo degli studi paleontologici in Italia, una specie di "summa" delle cognizioni scientifiche in un campo nel quale Lorenzo Sorbini aveva acquisito autorevolezza da Maestro, tanto da far diventare il Museo di Storia Naturale di Verona, nel quale era Conservatore per la Geologia e del quale sarebbe diventato Direttore poco dopo, nel 1983, un punto di riferimento in Italia e non solo, per la sua disciplina. L´opera costituiva il catalogo di una memorabile mostra, dallo stesso titolo, da lui ideata e voluta e da me condivisa...
Fu realizzata con la collaborazione del personale del Museo e godette anche della disponibilità delle più importanti istituzioni italiane di Paleontologia (Musei ed Istituti universitari), che avevano consentito all´invio di pezzi importanti."

Vittorio Castagna Presidente dell´Accademia di Agricoltura Scienze e Lettere di Verona.

Fig.1.

L´opera, dopo una breve introduzione alla tematica dei fossili, la loro genesi e il loro valore stratigrafico, presenta anche I metodi di scavo e di esposizione, ma la parte principale tratta I più importanti giacimenti (conosciuti a quei tempi) italiani in ordine cronologico. Ogni capitolo é dedicato a un periodo geologico, che viene introdotto con una carta geografica con una semplice ma informativa distribuzione delle litologie caratteristiche di quel periodo. Purtroppo su questa carta le località discusse nel testo non sono segnate singolarmente, ma solo con un simbolo generico, che rende difficile la veloce localizzazione dei siti.

Per il Permiano vengono presentati I siti a orme di tetrapodi Della Val Gardena, che hanno rivelato le impronte di anfibi, rettili e synapsidi.
Il Mesozoico in Italia é rappresentato sopratutto da giacimenti marini con vertebrati caratteristici di rettili adatti a una vita marina e pesci.

I primi mammiferi "veri" sono conosciuti dall´Eocene medio e inferiore della Sardegna. Dal bacino lignitifero di Gonnesa, situato nella parte sud-occidentale, sono stati recuperati resti di perissodattili.
Nel Nord-Italia il sito del Monte Duello (Verona) ha restituito fossili eocenici di dugongi e altri resti di mammiferi marini.
L´Oligocene é caratterizzato dalla formazione di bacini sedimentari locali in, con ricche faune di vertebrati terrestri, mentre il Miocene mostra di nuovo una netta dominanza delle faune marine, anche per motivi paleogeografici - in questo periodo ricadono importanti scoperte come Oreophitecus bambolii del Monte Bamboli (Maremma) e le faune endemiche del Gargano.

Il Pliocene e Pleistocene sono rappresentati da giacimenti ricchissimi in mammiferi, tra cui una ricca collezione di proboscidati e bovini. Notevole per il suo significato e la ricchezza del materiale fossile é il sito di "La Pineta" nei pressi di Isernia - un antico accampamento di uomini del Pleistocene medio.

Fig.2.

Fig.3.

Vengono inoltre presentate non solo le conosciute faune con tipici rappresentanti dell´era glaciale, come mammut lanoso, ma anche la microfauna di roditori, di cosi grande importanza biochronologica. Un capitolo a se meritatamente sono le isole italiane e la loro fauna endemica durante le oscillazioni climatiche e del livello marino.

Il catalogo é corredato con una ricca iconografia degli scheletri e fossili, in maggior parte a colore, di semplici sezioni e carte geologiche e alcune ricostruzioni del paleoambiente.

BIBLIOGRAFIA:
PARISI (ed.)(1980): I vertebrati fossili italiani - Catalogo Della Mostra. La Grafica, Vago (Verona)

BONFIGLIO, L. (2005): Paleontologia dei vertebrati in Italia – Evoluzione biologica, significato ambientale e paleogeografia. Museo di Storia Naturale - Verona.

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