19.01.2010

Nuovo genere di delfino fossile dal Pliocene

Istituito un nuovo genere di delfino fossile, i risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista internazionale "Neues Jahrbuch für Geologie und Paläontologie":

Sebbene i ritrovamenti di delphinidae fossili siano relativamente scarsi in tutto il mondo, sono invece eccezionalmente abbondanti in Italia. Il delfinide scoperto dai ricercatori del Gamps fa però eccezione. Gli esemplari noti al mondo di questa specie si contano infatti sulle dita di una mano. Si tratta di un reperto fossile che fino a qualche anno fa era attribuito alla specie “Stenella” giulii (LAWLEY, 1876), un cetaceo preistorico che aveva il suo areale nella Toscana pliocenica, di cui attualmente si conoscono al mondo solo quattro esemplari.
Uno di questi fu scoperto nel 1876 da Roberto Lawley presso il Poggetto dei Greppioli che si trova a circa 1 km a sud-est di Lorenzana (Pisa). Originariamente, del fossile di Lawley era conservato il cranio quasi completo, numerose vertebre, molte coste, lo sterno e un arto e per la sua completezza fu considerato l’olotipo di questa specie. Il reperto apparteneva al naturalista toscano, ma andò perduto per sempre dopo la sua morte nel 1881. Venne dunque preso come olotipo il calco in gesso del reperto di Lawley, che venne realizzato prima della scomparsa dell’originale. Il calco è attualmente conservato presso il Museo di Geologia e Paleontologia, Università di Bologna, ed è stato descritto in dettaglio da Bianucci (1996).


Le nuove analisi dei quattro reperti fossili attribuiti a questa specie fossile, il confronto con esemplari attuali del genere Stenella e l’integrazione dei nuovi dati forniti dall’esemplare scoperto dal Gamps, che è stato studiato anche grazie ad una serie di TAC (tomografie computerizzate) eseguite dallo staff di radiologia presso l'ospedale di Santa Maria Nuova a Firenze, effettuate per meglio definire i caratteri anatomici, hanno permesso ai ricercatori di riferire la specie “Stenella” giulii al un nuovo genere: Etruridelphis. La scoperta e la successiva pubblicazione scientifica uscita in questi giorni, hanno consentito di definire meglio le conoscenze su questo nuovo genere di mammifero marino, attualmente estinto. Mai come adesso, grazie a questo ritrovamento, possiamo affermare che ci troviamo di fronte ad un reperto che non ha eguali, il più completo al mondo della specie Etruridelphis giulii. Le differenze tra Etruridelphis e tutte le specie attuali di Stenella spp. si possono riassumere in:

I) Maggior dimensione del cranio II) Area premascellare più ampia e più piatta sul rostro III) Processo superiore del periotico più stretto IV) Inferiore processo muscolare del malleus.

FONTE [ANSA]

Bibliografia:
Bianucci; Vaiani & Casati (2009): A new delphinid record (Odontoceti, Cetacea) from the Early Pliocene of Tuscany (Central Italy): systematics and biostratigraphic considerations. Neues Jahrbuch für Geologie und Paläontologie - Abhandlungen 254 (3): 275-292

1 Kommentar:

Anonym hat gesagt…

Un ritrovamento davvero importante che ha finalmente permesso ad una specie che da oltre cent'anni non veniva più trovata nei sedimenti della toscana (l'ultimo ritrovamento risaliva a Roberto Lawley) e il cui olotipo si basava su un calco in gesso, di essere attribuita finalmente ad un nuovo genere: Etruridelphis giulii!! Complimenti vivissimi a Simone Casati e a tutti i ricercatori del GAMPS!