16.01.2010

L´Opossum di Cuvier

"Ogni forma di vita è da considerare come unita, è un sistema chiuso e unificato, in cui le singole parti si corrispondono e lavorano insieme: Una determinata azione richiama una determinata reazione. Nessuna delle parti può cambiare, se non allo stesso tempo cambiano le altre. Da qui la conseguenza, che se si osserva una singola parte, si possono dedurre le altre."

Il 1. febbraio 1796 il naturalista francese Cuvier tiene una presentazione
sui proboscidati moderni e fossili. Ha studiato molte ossa ritrovate in Europa, Siberia, America, Africa e India, e come risultato ha descritto una nuova specie fossile, il primo elefante - Elaphas primigenius. Cuvie è convinto dal materiale disponibile che si tratti di una specie del passato, non si tratta di ossa degli elefanti recenti o degli animali dell'esercito di Annibale, questa specie è estinta. Cuvier viene considerato il fondatore dell' anatomia comparata, da parti dello scheletro di un animale si può ricostruire l' intero animale e il suo comportamento. "Se le viscere di un animale sono specializzate a digerire carne, anche la mascella e i denti devono essere adatti a ingoiare la preda, e gli artigli a catturare e a lacerare la carne. Il suo sistema di locomozione deve essere adatto a cacciare la preda, i suoi sensi devono registrarla già da lontano. La natura deve aver provvisto il suo cervello con l'istinto di intrappolare la vittima." Considerando queste premesse, Cuvier può essere considerato il fondatore della moderna paleontologia e osteologia dei Mammiferi. Egli pubblicò un gran numero di scritti concernenti questi settori di ricerca: Le sue ricerche sui mammiferi attuali comprende trattati sull'osteologia del Rhinoceros indicus, del tapiro, dell'Hyrax capensis, dell'ippopotamo, del bradipo, del lamantino e altri. Esamino resti plio-pleistocenici del Megalonyx, del Megatherium, della iena delle caverne, del Palaeotherium, oltre che a studiare e descrivere varie specie estinte di rinoceronte, ippopotamo, elefante, lamantino, foca e l'orso delle caverne. Esamino intensamente i mammiferi estinti ritrovati negli strati dell'Eocene di Montmartre, tra cui il marsupiale fossile Didelphys gypsorum - chiamato per la sua somiglianza con l´oposum americano "Opossum di Montmartre".

Fig.1. Didelphys gypsorum pubblicato in "Recherches sur les ossements fossiles de quadrupedes" (1812).

"La sagoma che é stata impressa é debole, la si
deve osservare molto da vicino per riconoscere qualcosa. Ma quanto valore ha, sono le impronte di un animale, di cui senno non avremmo traccia."

Il fossile di è ben conservato, dai caratteri della mandibola e i denti Cuvier capis
ce che si trattava di un animale imparentato con l'Opossum e prevedeva che insieme al resto dello scheletro si doveva trovare anche le due ossa che sorreggono il marsupio nell' animale vivo* - fu un trionfo del metodo di Cuvier quando queste ossa furono realmente trovate sotto gli occhi degli esperti che aveva invitato agli scavi.

I risultati delle principali ricerche paleontologiche e geologiche di Cuvier vennero alla fine resi pubblici in due opere distinte. La prima è la celebrata "Recherches sur les ossements fossiles de quadrupedes", pubblicata a Parigi nel 1812, la seconda è il suo "Discours sur les revolutions de la surface du globe", pubblicato nello stesso anno.

Fig.2. Profilo stratigrafico di Cuvier e Brongniart "Essai minéraligique sur les environs de Paris" (1° edizione 1808).

Cuvier sostiene come precedentamente Buffon che i fossili mostrano un´alternanza di diverse faune durante la storia geologica della terra, diverse "rivoluzioni" hanno modificato la faccia della terra, specie si sono estinte e state rimpiazzate da nuove. Per dimostrare questa teoria studia le successioni stratigrafiche del bacino di Parigi. In collaborazione con il giovane geologo Alexandre Brongniart dopo quattro anni di lavoro pubbliccano "Essai minéraligique sur les environs de Paris" (1° edizione 1808), opera con allegato una carta
geologica e una sezione con sette strati, di cui alcuni contengono i fossili di vertebrati studiati da Cuvier (sopratutto la formzione di gesso in blu).

L'avvento dell'anatomia comparata promossa da Cuvier ha segnato l'inizio di un altro aspetto della paleontologia - la ricostruzione in vita da parte di scienziati e artisti degli animali estinti.
Usando i principi da lui formulati, Cuvier fece disegnare la prima ricostr
uzione accurata dal punto scientifico di un mammifero estinto. Nella sua opera "Recherches sur les ossemens fossiles" (1812) pubblicò disegni ricostruttivi di due mammiferi scoperti nei sedimenti del Terziario dei dintorni di Parigi, Palaeotherium e Anoplotherium.
Questo semplice atto e tentativo di creare la vita partendo dagli scheletri di animali antichi e poi modellare la carne su quelle ossa sembra naturale oggi, ma era una sensazione a quei tempi.
Per la prima volta chiunque poteva vedere e ammirare gli organismi del passato. Anche se i disegni di Cuvier sono semplici schizzi che mostrano gli animali in contorno, sono stati ampiamente riprodotti nel corso degli anni.

Fig.2. Le ricostruzioni di Palaeotherium e Anoplotherium dai disegni di C.L. Laurillard.

*Nella sua opera Gideon A. Mantell (1854, The Medals of Creation. pag.804) osserva che in alcuni marsupiali queste ossa sono solo piccole appendici di cartilagine, come esempio cita il caso dell´Oppossum a testa di cane o iena della Tasmania - il tilacino. Se si sarebbe solo in possesso delle ossa, e non esemplari vivi - anche se all´orlo dell´estinzione (sic), non si potrebbe attribuire l´animale con certezza ai marsupiali.

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