17.01.2009

Evoluzione dei mammiferi

I mammiferi (Mammalia, Linnaeus 1758) sono una classe del phylum dei cordati, La sistematica moderna riconosce 29 ordini di mammiferi recenti, con 5.400 specie in 1.229 generi. A seconda degli autori, a questo numero si aggiungono almeno 4.000 specie fossili, con gruppi completamente estinti senza discendenza moderna.

Il primo tentativo di fare una classificazione completa dei mammiferi fu fatto da George Gaylord Simpson nel 1945, prendendo spunto dalle presupposte affinità fra le famiglie animali diffuse all'epoca. Su questa classificazione sono infuriate molte polemiche non ancora sopite, soprattutto dopo l'avvento della nuova concezione della cladistica. Nonostante l'opera di Simpson sia uscita progressivamente di scena con l'avvento delle nuove teorie, ha ancora un grande valore per la classificazione dei mammiferi.


Classe Mammalia

-Sottoclasse Prototheria (mammiferi che depongono uova: monotremi)

-Sottoclasse Theria (mammiferi che partoriscono piccoli vivi)

--Infraclasse Metatheria (marsupiali)

--Infraclasse Eutheria (placentati)

Nonostante i nomi Prototheria, Metatheria ed Eutheria siano stati privati di validità (presuppongono il concetto che i placentati derivino dai marsupiali, che a loro volta discenderebbero dai monotremi), questa sistematizzazione è utilizzata ancora in paleontologia (specialmente nell'ambito degli animali del Mesozoico), dato anche le difficoltà di sistematica basata solamente su resti duri (ossa e denti).
I mammiferi sono tra il gruppo dei vertebrati con forse la piú altissima diversità, sia nella massa corporea (il pipistrello Craeseonycteris arriva a 3cm con un peso di 2 grammi, mentre la balenottera azzurra Balaenoptera musculus, raggiunge i 30m e un peso di 100 tonnellate, é ritenuta il più grande animale che sia mai esistito), sia negli habitat conquistati (dal cielo alla terra e il mare) a comportamenti e tipo di vita.

I mammiferi si svilupparono già 200 milioni di anni fa durante il triassico da progenitori con ancora molti caratteri "rettiliani". La teoria che vuole i mammiferi durante il mesozoico esseri di poca importanza, animali piccoli e confinati alle ore notturne, con la scoperta del genere di mammifero triconodonte Repenomanus, che poteva raggiungere anche il metro di lunghezza, oramai viene ritenuta sorpassata in parte.

L´estinzione della transizione cretaceo-paleocene ha avuto effetto anche sui mammiferi, due terzi delle 35 famiglie di mammiferi si estinsero, nel paleocene si salvarono i multituberculati, l´eutheria e i marsupiali (i multituberculati furono i mammiferi con più successo durante l´intero mesozoico, ma finiranno a estinguersi durante l´Eocene). Dal Paleocene in poi i mammiferi dominano nelle successioni stratigrafiche e nei ritrovamenti di fossili.
Esistono tre modelli per spiegare questa radiazione:

-1. il modello esplosivo propone uno sviluppo improvviso dopo la transizione Cretaceo-Paleocene, in cui nell´arco di 10 milioni di anni si sviluppano i ordini conosciuti di mammiferi

-2. il modello a periodo corto propone uno sviluppo dei vari ordini post-cretaceo, ma uno sviluppo cretaceo negli ordini allora esistenti

-3. il modello a periodo lungo propone che l´intera diversificazione, sia degli ordini che negli stessi sia avvenuta già durante il cretaceo.

I dati a disposizione coi fossili - pur essendo frammentari- sembrano sostenere più il primo o terzo, mentre dati molecolari sono più attinenti al secondo modello.



BIBLIOGRAFIA:
FILLER, A.G. (2007): Homeotic Evolution in the Mammalia: Diversification of Therian Axial Seriation and the Morphogenetic Basis of Human Origins. PLoS ONE 2(10) pdf

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