Studi geofisici recenti giá nel 2007 hanno ipotizzato che una cometa vaporizzata nell´atmosfera terrestre forse ha causato l´estinzione dei mammuts 13.000 anni fa nel Nordamerica.
Le istituzioni di Richard Firestone e del Lawrence Berkeley National Laboratory hanno scoperto iridio, grani irregolari di metallo e nanodiamanti, Fullereni (Bucky Balls, una modificazione del carbonio che si puó creare soltanto sotto forte pressione ed calore) in uno strato ricco di componenti organici.
Profili sedimentologici di alcuni dei siti studiati. I diagrammi mostrano la concentrazione di particelle magnetiche, microsferule, particelle di carbone e vetro, e alcuni elementi (come iridio, cromo e nichel). I valori piú elevati vengono raggiunti in un strato abbastanza limitato (probabilmente depositato in pochi centinaia d´anni) della colonna stratigrafica (FIRESTONE et al. 2007).
Le microsferule con un diametro tra 100 fino a 150 µm trovate in uno dei profili (Blackwater Draw) mostrano un alto contenuto di titano e nichel (FIRESTONE et al. 2007). N.B.: Le immagini sono riprese dalla pubblicazione per soli scopi didattici.
La mancanza di un cratere d´impatto e di grani di minerale "shoccati" fa pensare che l´esplosione é avvenuta a un paio di chilometri d´altezza. Il calore sprigionato ed le onde d´urto forse hanno causato l´estinzione degli mammuts ed altri animali del tardiglaciale, ed la fine della cultura dei Clovis nel Nordamerica.
Forse il calore del impatto ha fuso anche le calotte glaciali é prodotto una grande massa di acqua dolce che affluendo nel Nordatlantico, ha interotto la corrente del golfo - producendo un ultimo abbasamento delle temperature in Europa (Periodo del Dryas).
Questa ipotesi é stata proposta alla riunione dei geologi americani (AGU) nella primavera 2007. Ulteriore conferme arriverebbero dallo studio di resti di mammut ed bisonti pleistocenici (10.000 a), che mostrerebbero traccie di un impatto, o meglio, impatti. Piccoli fori nelle ossa (2-3 mm), un alone bruciato, e frammenti magnetici con un alto contenuto di ferro ed nichel con una composizione isotopica inusuale fanno pensare che gli animali siano stati uccisi da un impatto meteorico.
Se poi veramente questo abbia decretato la fine dell` intera specie non é chiaro. Altri ricercatori rimangono scettici, "in teoria c é questa possibilitá, ma servono ulteriori studi", per esempio l´identificazione degli nanodiamanti é molto discussa, il metodo della rifrazione di raggi X adottato infatti mostra simili risultati anche per altri materiali.
La teoria di una rapida estinzione dei mammuts o altri animali del Pleistocene ulteriormente non viene sopportata dai dati cronologici a disposizione, che mostrano un graduale declino della specie (LEVY 2006; UGAN & BYERS 2007).
Una ricerca condotto su 4532 siti archeologici in Europa e Siberia, e 1177 resti di Mammut e Mastodonte in Europa, Siberia e Nordamerica hanno mostrato eta comprese tra 45.000 a 12.000 anni. Il mammut lanoso raggiunge un massimo nella popolazione in Beringia, seguito da un declino tra i 16.000 e 15500 anni, in Europa e Siberia tra i 14.500 e 13.500 anni, e in Nordamerica appena dopo i 13.000 anni. Gli autori assumono una netta correlazione dell´estinzione del Mammut con il miglioramento climatico, e il cambiamento degli ecosistemi terrestri.
BECKER (2007): Abstract: The End Pleistocene Extinction Event - What Caused It? Eos Trans. AGU, Abstract PP41A-03
BECKER (2007): Ice Age Impact. mp3 (4MB) (by the Canadian Broadcast)
CUNNINGHAM et al. (2007): Temporal Variability of the Atlantic Meridional Overturning Circulation at 26,5°N. Science Vol.317: 935-938
FIRESTONE et al. (2007): Evidence for an extraterrestrial impact 12,900 years ago that contributed to the megafaunal extinctions and the Younger Dryas cooling. PNAS 105(52)
KERR, R.A. (2007): Mammoth-Killer Impact Gets Mixed Reception From Earth Scientists. Science 316: 1264-1265
KERR, A.R. (2008): PLANETARY IMPACTS: Did the Mammoth Slayer Leave a Diamond Calling Card? Science Vol.323 : 26
LEVY, S. (2006): Clashing with Titans. BioScience Vol. 56(4) : 292-298
UGAN, A. & BYERS, D. (2007): Geographic and temporal trends in proboscidean and human radiocarbon histories during the late Pleistocene. Quaternary Science Reviews.26: 3017-3440
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