Uno dei primi ominidi a uscire fuori dal continente africano fu l’Homo erectus circa 1,9 Ma fa. Dati genetici e archeologi mostrano poi almeno due fasi successive, circa 500.000 a 300.00 anni fa la migrazione degli antenati (verosimilmente rappresentati da H. heidelbergensis e rhodesiensis) che in Europa portarono all’evoluzione dell’uomo di Neandertal, e appena 50.000 anni fa l’uscita del H. sapiens dall’Africa verso l’Asia.
Dati genetici di materiale fossile sono conosciuti tuttora solo dalle due ultime specie, anche perché la molecola del DNA si altera facilmente in condizioni sfavorevoli come ambienti tropicali, dove verosimilmente vivevano i primi ominidi. La possibilità di preservazione aumenta considerevolmente in condizioni asciutte e fredde, come possono essere ritrovate in zone periglaciali ma anche nell’entroterra del continente asiatico.
Dati genetici di materiale fossile sono conosciuti tuttora solo dalle due ultime specie, anche perché la molecola del DNA si altera facilmente in condizioni sfavorevoli come ambienti tropicali, dove verosimilmente vivevano i primi ominidi. La possibilità di preservazione aumenta considerevolmente in condizioni asciutte e fredde, come possono essere ritrovate in zone periglaciali ma anche nell’entroterra del continente asiatico.
Proprio queste condizioni hanno reso possibile l’estrazione con diversi metodi usati parallelamente del DNA mitocondriale dell’ominide di Denisova, che è rappresentato da una falange del quinto digite scavato nel 2008 in sedimenti che riempivano una caverna, in strati datati a 48.000 a 30.000 anni.
Il DNA rappresenta un singolo individuo, che in comparazione con 54 sequenze di controllo dell’uomo moderno si differisce in media di 385 posizioni di nucleotidi. Anche se a determinare l’esatta posizione sistematica sarà necessario analizzare materiale genetico del nucleo della cellula, le differenze osservate nel materiale genetico mitocondriale implica che l’ultimo comune antenato tra le due linee sia vissuto circa 1,04Ma fa, escludendo un rapporto diretto con la migrazione e radiazione dell’H. erectus avvenuto circa 900.000 anni prima.
Fig.1. Albero filogenetico del DNA mitocondriale analizzato, in colore grigio i 54 rappresentanti di H. sapiens moderno (di cui un individuo fossile), in blu i 6 individui di H. neanderthalensis e in rosso l’ominide di Denisova, sul lato destro la provenienza geografica del materiale analizzato (da KRAUSE et al. 2010). N.B.: Le immagini sono riprese dalla pubblicazione in risoluzione minore per soli scopi di discussione e didattica.
BIBLIOGRAFIA:
KRAUSE etal. (2010): The complete mitochondrial DNA genome of an unknown hominin from southern Siberia. Nature online publication 24 March 2010: doi:10.1038/nature08976
BIBLIOGRAFIA:
KRAUSE etal. (2010): The complete mitochondrial DNA genome of an unknown hominin from southern Siberia. Nature online publication 24 March 2010: doi:10.1038/nature08976
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