Si riuniscono per la battuta di caccia e poi attaccano i più vulnerabili, scimpanzé tendono a mostrare violenza eccessiva contro altri gruppi, fino all’uccisione di individui estranei. Un possibile motivo? Competizione per cibo e conquista di nuovi territori.
Già Jane Goodall ha descritto la scena, perlopiù scimpanzé maschi si riuniscono per perlustrare i confini del loro territorio, sistematicamente sconfinano nel territorio di altri gruppi e attaccando e uccidendo gli individui che incontrano, fino all’annientamento completo dell’altro gruppo, un comportamento di una ferocità rara nel regno animale. Secondo una ricerca pubblicata nella rivista "Current Biology" dietro a questo comportamento c’è un fine molto preciso, conquistare nuove terre e risorse.
Per la loro ricerca i primatologi hanno osservato gli scimpanzé nel Parco Nazionale di Kibale in Uganda. Il gruppo di scimpanzé di Ngogo consiste di 150 individui, un gruppo straordinariamente grande.
I ricercatori sono stati in grado di documentare 18 campagne di “guerra” contro gruppi di scimpanzé che vivono nelle vicinanze. In ognuno di questi attacchi è stato ucciso almeno un animale del gruppo avversario.
Circa due uccisioni nel corso di un anno possono seriamente compromettere un gruppo piccolo di scimpanzé, il cui numero medio si aggira sui 20 individui.
Gli attacchi avvengono sempre in modo simile, fino a trenta individui di Ngogo, la stragrande maggioranza è composta da maschi, ma si sono osservati anche femmine, si avventa nel territorio straniero, alla ricerca degli individui più deboli, soprattutto femmine con i loro piccoli o individui giovani. In un caso si è osservato che il gruppo di attaccanti ha cercato per più di mezz’ ora a strappare un neonato a sua madre, ferendolo mortalmente.
Finora non era completamente chiaro perché gli scimpanzé mostrano questo atteggiamento, si assumeva una cosa simile all’invidia o lotta per le risorse, ma l’attuale ricerca ha dimostrato che il gruppo vincente ha effettivamente preso in possesso il territorio liberatosi, sia che gli individui estranei sono stati tutti uccisi, sia che hanno scelto di ritirarsi definitamente. Il grande gruppo di Ngogo con questa tattica di intimidazione è riuscito a ampliare il suo territorio negli anni passati per il 22 per cento.
Bibliografia:
MITANI, J.C.; WATTS, D.P. & AMSLER, S.J. (2010): Lethal intergroup aggression leads to territorial expansion in wild chimpanzees. Current Biology, Vol. 20(12): R507-R508 doi:10.1016/j.cub.2010.04.021
Già Jane Goodall ha descritto la scena, perlopiù scimpanzé maschi si riuniscono per perlustrare i confini del loro territorio, sistematicamente sconfinano nel territorio di altri gruppi e attaccando e uccidendo gli individui che incontrano, fino all’annientamento completo dell’altro gruppo, un comportamento di una ferocità rara nel regno animale. Secondo una ricerca pubblicata nella rivista "Current Biology" dietro a questo comportamento c’è un fine molto preciso, conquistare nuove terre e risorse.
Per la loro ricerca i primatologi hanno osservato gli scimpanzé nel Parco Nazionale di Kibale in Uganda. Il gruppo di scimpanzé di Ngogo consiste di 150 individui, un gruppo straordinariamente grande.
I ricercatori sono stati in grado di documentare 18 campagne di “guerra” contro gruppi di scimpanzé che vivono nelle vicinanze. In ognuno di questi attacchi è stato ucciso almeno un animale del gruppo avversario.
Circa due uccisioni nel corso di un anno possono seriamente compromettere un gruppo piccolo di scimpanzé, il cui numero medio si aggira sui 20 individui.
Gli attacchi avvengono sempre in modo simile, fino a trenta individui di Ngogo, la stragrande maggioranza è composta da maschi, ma si sono osservati anche femmine, si avventa nel territorio straniero, alla ricerca degli individui più deboli, soprattutto femmine con i loro piccoli o individui giovani. In un caso si è osservato che il gruppo di attaccanti ha cercato per più di mezz’ ora a strappare un neonato a sua madre, ferendolo mortalmente.
Finora non era completamente chiaro perché gli scimpanzé mostrano questo atteggiamento, si assumeva una cosa simile all’invidia o lotta per le risorse, ma l’attuale ricerca ha dimostrato che il gruppo vincente ha effettivamente preso in possesso il territorio liberatosi, sia che gli individui estranei sono stati tutti uccisi, sia che hanno scelto di ritirarsi definitamente. Il grande gruppo di Ngogo con questa tattica di intimidazione è riuscito a ampliare il suo territorio negli anni passati per il 22 per cento.
Bibliografia:
MITANI, J.C.; WATTS, D.P. & AMSLER, S.J. (2010): Lethal intergroup aggression leads to territorial expansion in wild chimpanzees. Current Biology, Vol. 20(12): R507-R508 doi:10.1016/j.cub.2010.04.021
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