24.05.2010

Il metano incolpato per l´estinzione di fine Pleistocene

Ci sono molte ipotesi che cercano di spiegare l'estinzione della megafauna alla fine del Pleistocene (qui, qui e qui). Ora un gruppo di ricercatori dell´Università del New Mexico in Albuquerque aggiunge un diverso approccio al problema del cambiamento climatico osservato all´inizio dell´olocene é che viene imputato come il più probabile fattore a causare l'estinzione.
SMITH et al. hanno pubblicato i risultati di una ricerca, in cui hanno confrontato e modellato la produzione di metano da parte di moderni animali da allevamento con degli erbivori estinti. Il metano è conosciuto come un gas serra molto efficace.


Il team di ricerca ha comparato i valori ottenuti con osservazioni nel record geologico di forti variazioni della concentrazione del metano tra l'ultimo massimo glaciale, 18.000 anni fa, e il Dryas recente (13.000 anni fa). Specialmente all'inizio di questo periodo con notevole abbassamento delle temperature si osserva anche una diminuzione della concentrazione del metano.
Il gruppo di ricerca ipotizza che con l´inizio dell'estinzione dei grandi erbivori una fonte importante di metano è stata rimossa dal sistema climatico, destabilizzando come conseguenza ulteriormente il clima e l´ambiente, e aumentando il tasso di estinzione.

Il cambiamento osservato secondo la ricerca é avvenuto molto più veloce rispetto a variazioni precedenti. Forse questa differenza é legata a delle attività umane, smentendo ricerche precedenti che escludevano un significante contributo dell´uomo per l'estinzione di fine Pleistocene.

BIBLIOGRAFIA:

SMITH, F.A.; ELLIOTT, S.M.. & YONS, K. (2010): Methane emissions from extinct megafauna. Nature Geoscience. Published online: 23. May 2010: doi:10.1038/ngeo877

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