In Italia, l’inizio dell’età a mammiferi Villafranchiano (3,2-1,1Ma) vede un profondo rinnovamento faunistico, che segna la transizione tra faune plioceniche arcaiche, adattate a un ambiente caldo-umido subtropicale, a faune a carattere più moderno, adattate a condizioni climatiche più fresche e meno umide. In Italia giungono nuove specie sia di carnivori sia di erbivori, e si diffondono alcune forme adattate a spazi aperti. Fra i carnivori fanno la loro comparsa la iena cacciatrice Chasmaportetes lunensis, una delle prime specie di iene in Europa, ma ancora scarsamente adattata alla triturazione delle ossa.
Nel quadro generale si assume che le iene si sono estinte sul continente europeo alla fine dell´ultima glaciazione, anche se non esiste una chronologia del declino assoluta sull´intero territorio. Durante il Pleistocene superiore in Europa vivevano due specie di iene, Hyaena hyena, la ieana striata, e Crocuta crocuta, l´iena maculata.
In depositi della Spagna al termine del Pleistocene i ritrovamenti di queste specie divengono rari, mentre in quelli italiani mancano completamente. C. crocuta é documentata qui dal medio al Pleistocene superiore, uno dei più giovani siti é la caverna di San Teodoro in Sicilia, ultima bastione di questi animali sul continente con la subspecie C.crocuta subsp. spelaea, Goldfuss 1832.
Il primo fossile di Pachycrocuta descritto e rappresentato da Boule (1893) é un cranio del Pleistocene inferiore dal sito di Sainzelles nella Auvergne (Francia). Da allora resti di questa specie sono stati ritrovati sull´intero continente europeo fino alla regione del Mar Nero e attraverso l´Asia centrale fino in China.
Di eta maggiore (3-1,5Ma) sono i fossili dell´Africa. Il più antico resto occorre negli depositi della caverne di Makapansgat nella provincia del Transvaal. Mentre la specie si estingue sul continente africano circa un milione e mezzo di anni fa, il più antico sito europeo é quello del Pleistocene inferiore (1,6Ma) dei depositi di Olivola in Italia, da li in poi é rappresentata in molti siti europei, fino alle ultime apparizioni in siti del Pleistocene medio nella Germania (Süssenborn).
Caratteristica prominente é la mole del animale, comparabile a un leone recente, anche se questa considerazione é basata sopratutto su resti di cranio, mandibole e denti - resti dello scheletro postcraniale sono rari e frammentari.
Fig.3. Mandibola di Pachycrocuta. Le iene usano i premolari con le punte tozze per spaccare ossa. Meccanicamente sarebbe favorevole usare l´ultimo dente - il molare, vicino al punto di rotazione, ma questo ha già un altra funzione, come "forbice" per tagliare carne (da ANTON & TURNER 1997).
BIBLIOGRAFIA:
GEIKIE, J. (1914): The antiquity of man in Europe. Oliver & Boyd. Edinburgh
TURNER, A.& ANTON, M. (1996): The giant hyaena, Pachycrocuta brevirostris (Mammalia, Carnivora, Hyaenidae). GEOBIOS, 29(4): 455-468
ANTON, M. & TURNER, A. (1997): The big cats and their fossil relatives.Columbia University Press
YLL, R..; CARRION, J.S.; MARRA, A.C. & BONFIGLIO, L. (2006): Vegetation reconstruction on the basis of pollen in Late Pleistocene hyena coprolites from Teodoro Cave (Sicily, Italy). Palaeogeography, Palaeoclimatology, Palaeoecology 237: 32-39
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